Primo incontro al ministero delle Imprese e Made in Italy per il settore delle installazioni impianti delle telecomunicazioni. Il confronto, che si è tenuto ieri ed è stato concordato in occasione dello sciopero di settore indetto da Fim, Fiom e Uilm, ha visto la presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto, della vicecapo di gabinetto Carla Colelli e di Gianpiero Castano consulente del ministro. Erano inoltre presenti Cgil, Cisl e Uil e le federazioni dei telefonici Fistel, Slc e Uilcom.
Le criticità del settore
Fim, Fiom e Uilm hanno nuovamente rappresentato le criticità che oramai da anni interessano il settore, chiedendo al ministero di intervenire sul meccanismo che consente l’attivazione di gare al massimo ribasso e di individuare congiuntamente alle associazioni sindacali strumenti utili a favorire la riqualificazione di parte dei lavoratori e delle lavoratrici e ad accompagnare il necessario ricambio generazionale. “Relativamente al tema appalti è stato sottolineato dal ministero che, trattandosi prevalentemente di appalti assegnati da privati, non possono essere invocate norme “pubbliche” e che eventuali interventi in materia rischiano, di entrare in contrasto con le direttive europee in materia di libera concorrenza – si legge in una nota – Risposta questa che reputiamo inadeguata dal momento che si sta parlando di risorse pubbliche. Per quanto concerne, invece, l’individuazione di strumenti straordinari per la riconversione e il ricambio generazionale è stata rappresentata dal ministero la necessità di un tavolo che veda la presenza anche del ministero del Lavoro e delle politiche sociali”.
A rischio i target del Pnrr
“All’incontro – evidenzia una nota della Cgil e Slc – hanno partecipato anche la Slc Cgil e la Cgil nazionale, evidenziando così quanto per la Cgil tutta il tema del Sistema delle telecomunicazioni sia di rilevanza strategica, trattandosi del settore che rappresenta l’impalcatura sulla quale si dovranno reggere le sfide della transizione digitale del paese”.
“In ballo non c’è infatti ‘solo’ la tenuta occupazionale di migliaia di posti di lavoro denunciata dalle due categorie di settore (e con essa, le sorti di migliaia di famiglie). In ballo – spiegano i dirigenti sindacali – c’è il raggiungimento di gran parte degli obiettivi del Pnrr che, senza una rete con prestazioni elevate e stabili non saranno raggiungibili. Così come in ballo c’è anche il posizionamento che il nostro paese avrà dentro scenari competitivi internazionali, che si fanno sempre più complessi. Una complessità che richiede visione d’insieme e risposte che puntino a mettere al centro della discussione lo sviluppo del paese e il lavoro”.
“Per questa ragione – si sottolinea – in attesa della riunione con i rappresentanti dei sindacati nazionali del settore delle telecomunicazioni convocata dal Ministro Urso per il prossimo 4 luglio, Cgil, Fiom e Slc hanno unitariamente già avanzato la richiesta di costituire una prima cabina di regia nazionale sul tema dell’occupazione e su quello degli appalti, che oltre al Mimit preveda anche il coinvolgimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Prossimo incontro a settembre
L’incontro si è concluso con un impegno da parte del ministero a riconvocare il tavolo a settembre. Si è impegnato altresì a convocare a stretto giro anche le associazioni di rappresentanza datoriale, confronto necessario al fine di attivare/ripristinare una cabina di regia che coinvolga l’intero settore delle telecomunicazioni. É questo infatti un settore strategico per lo sviluppo del Paese e le ingenti somme a disposizione devono essere impegnate anche a garantire dignità e sicurezza a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici coinvolte.