Apple si è vista riconoscere un risarcimento di quasi un miliardo di dollari da Samsung nella tappa finale del processo in corso dal 2011 per violazione dei brevetti, ma si è vista anche negare la richiesta di proibire l’importazione e la vendita di diversi dispositivi dell’azienda sudcoreana negli Usa.
Il giudice del tribunale distrettuale di San José (California), Lucy Koh, ha pronunciato oggi il verdetto finale sulla causa giudiziaria che aveva visto il trionfo di Apple nel 2012, quando alla Mela erano stati riconosciuti danni per 1,05 miliardi di dollari per la violazione di 6 brevetti dei suoi dispositivi mobili da parte di Samsung.
Oggi il magistrato ha stabilito la cifra finale, 929,8 milioni di dollari, che è comunque vicina alla quota stabilita in precedenza, ma Apple non nasconde che sperava di ottenere di più. La grande delusione, per la company fondata da Steve Jobs, è arrivata però dal respingimento della richiesta di “messa al bando” di 23 dispositivi Samsung.
La guerra dei brevetti tra Samsung e Apple, che insieme vendono circa la metà degli smartphone circolanti nel mondo, è iniziata quando il gruppo sudcoreano ha lanciato la serie degli smartphone Galaxy. Secondo alcune testimonianze, in quel periodo Steve Jobs, poi morto il 5 ottobre 2011, lanciò l’allarme sui Galaxy che presumibilmente “copiavano” l’iPhone e minacciò di lanciare una “guerra termonucleare” contro gli asiatici. Proprio nel 2011 Apple fece causa a Samsung per l’uso illegale di 6 licenze, quattro relative al design e due al software. Ad agosto 2012 fu pronunciata la sentenza che decretò la mega-multa da oltre un miliardo di dollari, seguita da una richiesta della Mela di altri 536 milioni di dollari di danni, poi respinta da Lucy Koh. La stessa giudice, il 7 dicembre 2012, sollecitò i due contendenti, impegnati in varie cause giudiziarie in tutto il mondo, a raggiungere una “una pace globale”.
Pace che sembra ancora piuttosto lontana. I due colossi della tecnologia dovranno infatti affrontare un nuovo processo queste mese, relativo ad un altro gruppo di brevetti utilizzati per prodotti Samsung che secondo Apple sarebbero stati copiati.