Apple iAd sbarca in Europa, ma il mercato è scettico

Per Idc la piattaforma di mobile advertising della Mela non ha futuro. Inserzionisti soddisfatti a metà: costi troppo elevati e interazione difficile con l’azienda. Intanto la compagnia promette una sorpresa per iTunes: in arrivo la musica su cloud?

Pubblicato il 15 Nov 2010

Apple lancia ufficialmente questa settimana in Europa la sua
piattaforma iAd, annunciando anche i nomi dei primi marchi che
useranno il nuovo servizio di mobile advertising della Mela. Negli
Usa iAd è attivo da aprile, ma l'accoglienza è stata a tinte
contrastanti. Gli inserzionisti hanno infatti salutato con
entusiamo l’ingresso di Apple sul mercato delle pubblicità
mobili, sperando che potesse mettere il turbo a un formato
pubblicitario che ancora viaggia a rilento e non ha realizzato le
sue potenzialità. Ma all’entusiasmo è seguita la delusione per
il prezzo alto delle inserzioni, il lento processo di produzione e
il ritiro di alcuni clienti, come Chanel e Adidas. “Le ads di
Apple sono costose e non è facile lavorarci”, si lamenta il
digital chief di un'agenzia di media sentito dal Financial
Times.

Apple ha rimandato per due volte nelle ultime settimane il lancio
europeo di iAd e si è persino mostrata disponibile a rinegoziare
in alcuni casi la soglia minima di spesa (1 milione di dollari) per
l’ingresso nel suo programma di advertising mobile. Il lancio
europeo permetterà a sviluppatori e inserzionisti del nostro
continente di rivolgersi agli utenti di iPhone come già fanno
sviluppatori e inserzionisti negli Usa. Tra i primi clienti
potrebbero esserci L’Oréal, Renault e Nestlé. Alcune campagne
arriveranno su iPhone e iPod touch già entro dicembre, ma la
maggior parte sono previste per l’anno prossimo.

“Apple deve ancora capire come vendere la pubblicità. Non ha la
necessaria infrastruttura”, secondo un top executive di un gruppo
del marketing intervistato dal Ft. “I clienti non vedono ancora
Apple come un player affidabile del mobile advertising e
considerano iAd un esperimento, con del resto tutta la pubblicità
mobile”.

A giugno il Ceo di apple Steve Jobs aveva detto che diverse
aziende, tra cui Nissan e Unilever, si erano impegnate a investire
in campagne pubblicitarie con iAd per un valore complessivo di 60
milioni di dollari. Problemi a parte, gli utenti di Apple
rappresentano un target appetibile per gli inserzionisti e iAd
offre la possibilità di creare campagne mirate e coinvolgenti
grazie a un ricco formato digitale. Molti inserzionisti sono
soddisfatti, afferma Alexandre Mars, chief executive di
Phonevalley, la mobile agency del gruppo Publicis, pur notando che
“l’interazione con Apple non è facile”.

Pessimista Karsten Weide, analista di Idc, secondo cui le
pubblicità mobili di Apple negli Usa dovrebbero fruttare contratti
per 105 milioni di dollari nel 2010, contro i 400 milioni di
vendite per le pubblicità search e display di Google sullo stesso
mercato. “Tra cinque-dieci anni, penso che Android e forse altri
faranno sparire il servizio di Apple”. Anche se il brand della
Mela ha un valore tale da rendere difficili previsioni così
catastrofiche.

Intanto l’azienda capitanata da Steve Jobs annuncia per domani un
mega-evento riguardante iTunes. Secondo alcuni osservatori (fra i
quali Gene Munster di Piper Jaffray & Co.) si tratta del debutto
della piattaforma cloud per la musica, che potrebbe pernettere
l’accesso da qualunque device e i qualunque momento senza
necessità di memoria. Apple sta sviluppando un data center a
Maiden, nella Carolina del Nord, che dovrebbe essere ultimato entro
la fine dell’anno. Il lancio di uno storage Apple potrebbe
significare la conservazione da parte degli utenti di quantità
enormi di film, serie tv e ogni altro tipo di contenuto
multimediale. Regole permettendo.

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