Il processo americano che ha visto contrapposte Apple e Samsung per la questione dei brevetti mobili si è chiuso con un verdetto che soddisfa solo in parte Apple: la giuria ha riconosciuto che Samsung ha infranto alcuni brevetti della Mela ma ha multato la sud-coreana di un massimo di 119,6 milioni di dollari, ovvero poco più del 5% dei danni che la casa degli iPhone cercava dalla concorrente asiatica.
La giuria ha riconosciuto che tutti i device Samsung violano i brevetti Apple sui “quick link” e sulle “word suggestions” (la funzionalità di auto-correzione quando si scrivono i messggi), mentre nessuno dei device Samsung, secondo la giuria americana, viola la proprietà della Mela sulla “universal search”. Ancora, Samsung non viola il brevetto Apple sulla “sincronizzazione in background”, mentre riguardo al brevetto “slide to unlock” (che sblocca il telefono con un semplice tocco), per la giuria americana è stato violato solo da alcuni device Samsung.
La giuria ha anche trovato che Apple ha a sua volta violato uno dei brevetti di Samsung, come sostenuto dal vendor sud-coreano, che riguarda la trasmissione video con la funzionalità di video-chiamata FaceTime e dovrà risarcire la concorrente con una somma di 158.400 dollari.
Come noto, Apple aveva trascinato Samsung in tribunale sostenendo che la sud-coreana aveva violato nei suoi device cinque suoi brevetti e chiedeva 2 miliardi di dollari di danni. Samsung da parte sua aveva detto che Apple aveva indebitamente usato due suoi brevetti e che doveva risarcirla con 6,2 milioni di dollari. Il precedente processo che ha visto contrapposte Apple e Samsung si è chiuso con una condanna per quest’ultima a pagare 930 milioni di dollari di danni al produttore degli iPhone. Questa volta la “pena” è stata molto più leggera.