IL COMMENTO

Apple, Samsung e l’invasione degli Android low-cost

Nei Paesi emergenti si diffondono i modelli degli Android prodotti da Lenovo, Xiaomi e altri: una concorrenza di cui soffre Samsung ma che danneggia anche Apple. La Mela dovrà dimostrare ancora una volta di saper innovare

Pubblicato il 11 Lug 2014

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L’annuncio dato da Samsung nei giorni scorsi sul calo dei suoi profitti mette in evidenza come sia diventato competitivo il mondo Android. E come Samsung si trovi stretta tra “due fuochi”: da un lato, smartphone Android low-cost di altri produttori che invadono il mercato, specialmente nei Paesi emergenti, e dall’altro i device di fascia alta di Apple.

Nel lungo termine, l’esplosione dei volumi di telefoni Android rischia di restringere il campo per Apple e l’ecosistema di sviluppatori dell’iPhone. Inoltre, anche per Apple è un cattivo segnale il fatto che Samsung perda terreno in Cina a causa di rivali locali come Xiaomi e Lenovo, nota oggi in un commento il Financial Times. Ma almeno per adesso la decisione di Apple di concentrarsi sul segmento più profittevole del mercato degli smartphone ripaga: la sua quota degli utili totali del mercato smartphone è tornata al 65% nel primo trimestre del 2014.

Inoltre, le azioni di Apple sono cresciute del 60% nell’ultimo anno perché i margini di profitto si sono stabilizzati e Wall Street ha accolto positivamente la disponibilità di Apple a distribuire parte del suo enorme flusso di cassa agli azionisti. Nello stesso periodo, le azioni di Samsung sono rimaste piatte.

La situazione risulta ribaltata rispetto a un anno fa, quando le vendite del Galaxy di Samsung erano in forte ascesa e i profitti del produttore coreano erano quasi pari a quelli di Apple. Questa, invece, lottava con un rallentamento della crescita e la delusione del mercato nei confronti dei nuovi iPhone 5S e 5C, considerati poco innovativi.

Oggi da Apple il mercato si aspetta modelli di iPhone aggiornati, tra cui uno con uno schermo grande, e l’iWatch, che non sarà il primo orologio smart del mercato, ma potrebbe, come spesso è accaduto con i prodotti della Mela, dare la spinta decisiva a una nuova categoria di device.

Secondo il Ft, proprio l’iWatch sarà il banco di prova di Apple, in cui potrà dimostrare se è ancora in grado di innovare e convincere. Con l’iPod Apple ha dimostrato per prima che hardware, software e un servizio potevano lavorare insieme per offrire un’entusiasmante esperienza digitale. Con iWatch dovrà fare lo stesso, e così con tutti i suoi device, che oggi ruotano intorno all’iCloud, un sistema che Apple ha ideato per legare i suoi utenti ai suoi tanti hardware e servizi ma che ancora non si può dire pienamente decollato.

Nel frattempo, la diffusione degli Android low-cost sui mercati emergenti è il pericolo da cui guardarsi: gli utenti degli smartphone della cinese Xiaomi, per esempio, passano più tempo a interagire con applicazioni di intrattenimento e media sui cellulari degli stessi utenti di iPhone, secondo la società di ricerche Flurry. Apple ha 800 milioni di utenti su iTunes (cresciuti solo l’anno scorso del 40%): una vasta e preziosa base clienti che ora deve portare più profondamente nel suo mondo se vuole sopravvivere all’invasione degli Android.

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