Troppe interferenze di alcuni governi europei sui regolatori telecom nazionali: lo scrive il Berec, l’organismo dei regolatori europei per le comunicazioni elettroniche, nella dichiarazione appena adottata in cui torna a sottolineare l’importanza che le autorità nazionali delle Tlc restino pienamente indipendenti.
Il Berec si è rivolto direttamente alla Commissione europea chiedendo di agire per assicurare che tale autonomia venga pienamente rispettata. La dichiarazione ufficiale (che ricalca una dichiarazione del 2012) è la risposta ad alcuni paesi in cui i governi sono intervenuti nei lavori dei regolatori, soprattutto nella messa a punto delle aste per le frequenze del 5G. La nota del Berec non cita i paesi che hanno suscitato la sua preoccupazione, ma nel mirino ci sarebbero Slovacchia, Polonia e Repubblica Ceca.
La preoccupazione del Berec
Anche se i regolatori nazionali devono rispondere del loro operato sia al Parlamento che, eventualmente, nei tribunali, il loro lavoro deve svolgersi senza alcuna interferenza politica, sottolinea il Berec, in modo da garantire condizioni di mercato prevedibili, concorrenza leale e esiti ottimali per i consumatori. Il nuovo codice delle telecomunicazioni dell’Unione europea (European electronic communications code), che dovrà essere recepito nelle leggi nazionali entro la fine di quest’anno, ha ribadito e rafforzato questo concetto.
Ma, nonostante le nuove misure, il Berec afferma di aver “osservato con preoccupazione” certe azioni intraprese da alcuni stati dell’Ue che potrebbero ledere l’indipendenza e l’autonomia dei regolatori nazionali. L’autorità europea ha chiesto a Bruxelles di “vigilare proattivamente contro qualunque azione e/o omissione che mina la capacità delle autorità di regolazione nazionali di essere indipendenti e svolgere il loro ruolo di regolazione in modo efficace, così come prevede la legge dell’Unione europea”.
I paesi “sotto osservazione”
Il Berec nella sua nota non nomina specificamente alcun paese né cita specifiche azioni da parte di governi che hanno suscitato allarme e spinto alla richiesta di intervento della Commissione Ue. Ma di recente l’esecutivo europeo ha inviato delle domande alla Slovacchia per avere maggiori informazioni sulla improvvisa decisione del paese di annullare la prevista asta 5G. Un questionario analogo è stato mandato alla Polonia riguardo alla repentina sostituzione del presidente del regolatore telecom nazionale Uke. Anche il governo della Cecoslovacchia ha ricevuto una richiesta di chiarimenti dalla Commissione europea riguardo alla riscrittura dei termini e delle condizioni per la sua asta 5G.
“Il Berec evidenzia che l’indipendenza delle autorità di regolazione nazionali è di importanza fondamentale perché le decisioni siano prese in modo imparziale ed efficace, per salvaguardare il mercato interno, promuovendo una concorrenza sostenibile, investimenti efficienti e gli interessi dei cittadini dell’Ue”, conclude la nota.