Il Ceo di At&t Randall Stephenson guarda con interesse al mercato europeo dove intende vendere i suoi servizi mobili ma forse anche mettere a segno un’acquisizione. Negli ultimi mesi il top manager ha intensificato le visite al Vecchio Continente, non solo per incontrare i regolatori Ue (in programma c’è anche un meeting con Neelie Kroes) ma per sondare il terreno in vista di evenutali acquisizioni, come riporta il Financial Times.
Sembra che Stephenson abbia persino incontrato il governo spagnolo per testare la disponibilità di Telefonica – rumors smentiti da Telefonica e valutati dal giornale finanziario non molto probabile, perché ad At&t interessano piuttosto le attività nella telefonia mobile. L’azienda americana si starebbe inoltre muovendo per valutare le possibilità su molteplici fronti nel Vecchio Continente, con l’idea di realizzare un accordo importante e in tempi brevi.
“L’Europa oggi è un mercato molto attraente, anche se non è facile trovare opportunità di takeover percorribili”, ha dichiarato a maggio Stephenson in una conferenza con gli investitori. “Difficile realizzare operazioni di M&A, ma noi siamo molto aperti”.
Le ambizioni europee di At&t riflettono la leadership tecnologica che gli operatori mobili americani hanno conquistato rispetto agli europei che erano invece maestri incontrastati fino a tutti gli anni Novanta. Stephenson vede nel mercato europeo una grande opportunità di sfruttare il know-how acquisito negli States negli ultimi due anni con l’introduzione di servizi 4G basati su Lte. Il lancio dell’Lte negli Usa ha contribuito tra l’altro a un forte incremento nell’uso della banda larga mobile, creando a sua volta un potenziale importante per i servizi web-based offerti sulle reti di nuova generazione.
Secondo Stephenson, le telco europee si troveranno presto alle prese con problemi simili a quelli affrontati dalle controparti americane quando, dopo l’arrivo dell’iPhone nel 2007, le loro reti sono rimaste strozzate da un afflusso di dati senza precedenti (per At&t si è trattatato di un incremento del traffico del 30.000% e la diffusione del cloud non farà che generare ulteriore pressione, nota Stephenson). L’Lte, più l’aumento delle celle mobili nelle principali aree urbane, ha permesso ad At&t di risolvere le pressioni sulla sua rete. Una lezione di cui, secondo Stephenson, le telco europee possono fare tesoro.
L’evoluzione delle reti nel Vecchio Continente interessa da vicino At&t: la telco americana ha di recente lanciato alcuni servizi Internet-based, come Digital Life (per la connected home, dalla sorveglianza all’automazione domestica) e un progetto di “connected car” con GM che prevede sicurezza, diagnostica e infotainment. Entrambe le offerte dipendono dalle reti dati Lte e potrebbero, secondo At&t, piacere molto anche ai clienti europei – e intanto generare per la telco americana un business potenzialmente miliardario.
Proprio il futuro roll-out di progetti Lte sembra rendere appetibile il mercato telecom europeo. Nonostante le aziende del settore continuino a registrare performance deludenti, alcuni fondi di investimento mostrano un rinnovato interesse nelle aziende europee delle telecomunicazioni e una nuova tornata di M&A potrebbe seguire a breve giro.
“I carrier europei non sono stati capaci di trarre profitto dalla rapida adozione degli smartphone, come ha fatto At&t negli Usa, perché molti paesi europei non hanno i servizi 4G”, sostiene Stephenson. “Ma la situazione si appresta a cambiare. L’esplosione del mobile internet e del mobile broadband offre enormi opportunità di monetizzazione”. Insomma, il mercato europeo appare al top manager americano “poco sviluppato in quanto a business mobile”, con “scarsi investimenti in Lte”: per questo può essere conveniente comprare ora in Europa (tra l’altro il valore delle telco europee oggi è più basso), far partire i nuovi servizi 4G e aprirsi quelle opportunità di guadagno che i carrier locali non sembrano aver adeguatamente sfruttato.
I mercati considerati più appetibili sono quelli con alta penetrazione di smartphone come Uk, Francia, Germania e Paesi Bassi; secondo il Financial Times, At&t potrebbe considerare un’offerta per EE, l’operatore britannico la cui proprietà è condivisa tra France Telecom e Deutsche Telekom; ci sarebbe interesse anche per Vodafone e l’olandese Kpn.
Se At&t non troverà la giusta opportunità, la sua strategia alternativa consisterebbe nella vendita in Europa di applicazioni mobili – appunto i nuovi servizi per la connected car e la connected home in modalità “over the top”, cioè usando le reti degli operatori europei.