Accertare la eventuale sussistenza di posizioni dominanti o comunque lesive del pluralismo nel settore dei servizi di media audiovisivi. E’ questo l’obiettivo dell’istruttoria avviata da Agcom ai sensi dell’articolo 43, comma 2 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.
Il settore ha subito, infatti, negli ultimi anni rilevanti trasformazioni. A livello globale si stanno sviluppando processi di diversificazione produttiva e di consolidamento, potenzialmente propedeutici ad intese e concentrazioni anche tra soggetti appartenenti a mercati sino ad ora distinti. Nuovi attori partecipano alla catena del valore dei contenuti audiovisivi, nella fase di aggregazione e distribuzione dei prodotti.
“Alla luce del processo di convergenza in atto, si attenuerà progressivamente la linea di demarcazione tra servizi lineari e non lineari. L’innovazione tecnologica abilita modelli di offerta che integrano la programmazione broadcast e broadband e, nel contempo, aumenta il grado di concorrenza inter-piattaforma – spiega Agcom in una nota – Alla luce di tali cambiamenti strutturali, l’Autorità intende procedere ad una ricognizione delle condizioni competitive del settore, in un’ottica di tutela del pluralismo”.
Il procedimento – relatori i Commissari Antonio Martusciello e Antonio Nicita – avrà una durata di 180 giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito web dell’Autorità, prorogabile con atto motivato di ulteriori 90.
A gennaio il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha approvato, un pacchetto di delibere tutte relative all’evoluzione del settore televisivo ed al suo impatto sulle politiche regolamentari.
La prima delibera riguarda la chiusura dell’indagine conoscitiva sulla “Televisione 2.0 nell’era della convergenza” per verificare la coerenza della regolamentazione esistente con le dinamiche di un mercato in profonda evoluzione.
L’indagine ha fatto emergere l’esistenza di asimmetrie normative tra la televisione lineare e i nuovi servizi offerti via Internet e la necessità di ridefinire gli aspetti salienti dell’attuale disciplina.