Il profilo degli investimenti di Telecom Italia "non verrà
sostanzialmente intaccato dalle decisioni" che verranno prese
in tema di tariffe di terminazione mobile (la parte di tariffa che
incassano gli operatori quando una chiamata termina sulla loro
rete). Questa la posizione espressa dall'amministratore
delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, nel corso di
un'audizione alla commissione Trasporti e tlc della Camera
dedicata alla spinosa questione delle tariffe di terminazione, su
cui deve decidere l'Agcom dopo i rilievi della Commissione
europea.
Patuano ha spiegato che Telecom "non farà barricate per
andare contro l'Unione europea" sulle modalità di
decalage delle tariffe, e ha tenuto a sottolineare che dovrebbe
essere abbandonata l'asimmetria a favore di H3g, che incassa
più degli altri e secondo la prima delibera dell'Agcom
continuerebbe a farlo fino alla fine del 2013: «L'asimmetria –
ha spiegato Patuano – si giustifica solo in caso di arrivo di un
nuovo operatore o di scarsa concorrenza, ed entrambi i casi non mi
sembra possano riferirsi alla situazione italiana".
In sostanza, quindi, Telecom non si oppone all'impostazione
europea che prevede una più rapida discesa delle tariffe di
terminazione e una loro convergenza verso un unico valore uguale
per tutti.
La delibera dell'Agcom, invece, propone un percorso graduale
per scendere dagli attuali 5,3 centesimi (per Telecom, Vodafone e
Wind, mentre H3g ne incassa 6,3) a una tariffa di 0,98 centesimi
uguale per tutti nel 2015, mantenendo l'asimmetria a favore di
H3g fino alla fine del 2013.
Wind, calo troppo rapido condiziona gli
investimenti
Una riduzione troppo repentina delle tariffe di terminazione mobile
"può condizionare gli investimenti in modo
significativo" proprio in un momento in cui gli operatori sono
chiamati a un grande sforzo dopo l'asta per le frequenze 4G.
Questa la posizione espressa dal vicedirettore generale di Wind,
Romano Righetti, alla commissione Trasporti e tlc della Camera.
"Il 2012 – ha spiegato Righetti – è un anno critico, perchè
dal gennaio 2013 avremo a disposizione le frequenze acquisite con
l'asta e, per farle funzionare, dobbiamo mettere in campo
ingenti investimenti". Una riduzione con le caratteristiche
del "collasso", come chiedono alcuni operatori fissi,
metterebbe quindi a rischio gli investimenti: Wind chiede pertanto
che la decisione che verrà presa dall'Agcom "sia
sostenibile" per il settore e che venga invece abbandonata
l'asimmetria a favore di H3g, che "ha già goduto di
condizioni di favore per otto anni solo in Italia: negli altri
Paesi in cui è presente la controllata di Hutchison ha avuto al
massimo sette anni di tariffe differenziate".
Righetti ha poi escluso che un calo delle tariffe di terminazione
possa portare a una riduzione dei prezzi per la clientela
ricordando che "i prezzi mobile-mobile sono già i più bassi
d'Europa" e che "quelli fisso-mobile" non sono
scesi nonostante le riduzioni apportate.
H3g, riduzione tariffe porta a calo prezzi per i
clienti
La riduzione delle tariffe di terminazione, "al di là degli
interessi personali di H3g che pure ci sono, porta a un calo dei
prezzi alla clientela". È con questa convinzione che
l'amministratore delegato di H3g, Vincenzo Novari, si è
presentato davanti alla commissione Trasporti e tlc della Camera
che ha voluto approfondire il tema delle tariffe di terminazione
dopo i rilievi dell'Unione europea alla delibera provvisoria
dell'Agcom.
"Tra il 2003 e il 2011 – ha spiegato Novari – i prezzi di
molti servizi sono aumentati, mentre quelli delle tlc sono
diminuiti del 12%, con le tariffe di terminazione che sono calate
del 40%. C'è quindi una corrispondenza".
Per rafforzare questa convinzione, Novari si è lasciato andare a
una promessa: "Se dal primo gennaio 2012 ci fosse una discesa
a 1 centesimo (traguardo che invece l'Agcom prevede per il
2015, ndr) noi da marzo saremmo disponibili a dimezzare i
prezzi".
H3g chiede però, contestualmente, di mantenere l'asimmetria a
proprio favore, portandola da gennaio a 3 centesimi dagli attuali
6,3: l'asimmetria si giustifica, secondo Novari, con il fatto
che H3g non dispone "della frequenza 900 che fa entrare meglio
il segnale nelle case e non l'avremo a disposizione fino al
2014, quindi fino ad allora abbiamo diritto all'asimmetria. Se
mi dessero le frequenze domani – ha aggiunto – non richiederei
alcuna asimmetria".
Vodafone: settore in flessione, serve riduzione
graduale
Il mercato della telefonia mobile "sta scendendo del 4-5%
rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso", dunque nel
percorso di riduzione delle tariffe di terminazione da fisso a
mobile "ci vuole gradualità con la consapevolezza che se il
settore va bene il mercato sta andando male, visto che la crisi
economica e dei consumi ha portato ricavi in calo di oltre il
2%". È l'amministratore delegato di Vodafone Italia,
Paolo Bertoluzzo, a indicare così che "il 20-25% di taglio
delle tariffe è tutto quello che il settore può
sopportare".
Nel corso dell'audizione informale di fronte alla commissione
Trasporti e comunicazione della Camera, Bertoluzzo ha anche
indicato come, rispetto alla delibera originale dell'Autorità
per le comunicazione che fissa al 2015 il calo delle tariffe a 98
centesimi per tutti i soggetti del mercato, anche il taglio del 20%
indicato per il prossimo gennaio deve essere effettuato a luglio, e
cioè a un anno di distanza da quello precedente.
E, ancora, Bertoluzzo ha rilevato come il settore abbia investito
globalmente 4 miliardi (1,6 miliardi, sottolinea, più del
previsto), cui si aggiunge la necessità di ulteriori investimenti
per 4-6 miliardi per la realizzazione delle reti per la telefonia
mobile di quarta generazione.
Di conseguenza "l'orizzonte temporale del 2015 può essere
gestito se il valore indicato di 98 centesimi diventa 1,7
includento il valore delle frequenze".
A giudizio di Bertoluzzo, secondo cui l'asimmetria con il
marchio di H3g non ha più motivo di esistere, l'eventuale
abbassamento delle tariffe non va a beneficio dei clienti, che si
gioverebbero, secondo alcune letture, di prezzi più bassi.
"È un'affermazione falsa e strumentale", ha spiegato
l'amministratore delegato ai giornalisti, evidenziando che
"quello che sposta i prezzi è la dinamica competitiva tra gli
operatori. Basti pensare che in cinque anni i prezzi delle chiamate
fisso-mobile sono scesi solo dell'8% a fronte di una riduzione
del 47% delle tariffe di terminazione mobile".