E’ possibile usare lo spettro liberato dallo spegnimento della tv
analogica per realizzare servizi di rete su banda larga? E’
quanto cercherà di capire in Australia il centro di ricerche Csiro
con cinque trial su campo della sua tecnologia wireless
sperimentale. I test, che saranno avviati a settembre, si terranno
nel nord della Tasmania e serviranno a misurare la velocità e la
copertura della tecnologia, che Csiro considera uno strumento utile
all’interno della National broadband network (Nbn) perché in
grado di portare la banda larga senza fili alla fetta di
popolazione australiana (si calcola circa il 10%) che non riceverà
le connessioni fibre-to-the-home dalla rete di banda larga
nazionale.
La nuova tecnologia del centro ricerche, annunciata ad aprile, si
chiama Broadband to the bush, ed è specificamente progettata per
utilizzare l’infrastruttura della tv analogica già esistente.
“La nostra proposta è di usare le torri broadcast e le frequenze
Uhf e Vhf che saranno liberate dallo switch-off della televisione
analogica”, spiega Alex Zelinsky. “L'idea è che non c’è
miglior attrezzatura in alcune aree del Paese di quella usata dalla
tv e che col passaggio al digitale possiamo riusare
l’infrastruttura delle emittenti”.
“Nella prima fase della sperimentazione cercheremo di dimostrare
il bit-rate lordo ottenibile”, prosegue il Ian Oppermann,
direttore del centro Iict del Csiro. “Perciò prenderemo una
torre broadcast esistente e un canale tv analogico – 7MHz – e li
useremo per portare pagine web, video streming, chat e altri
servizi di comunicazione a sei utenti simultaneamente”. La
velocità che si dovrebbe ottenere è di 12 Mbps sia in uplink che
in downlink.
Un’altra fase della sperimentazione cercherà di capire il raggio
del segnale: certezze al Csiro non ce ne sono al momento, ma la
tecnologia dovrebbe essere in grado di garantire, usando la stessa
potenza di trasmissione usata dalla tv analogica, una copertura di
almeno 10 chilometri.