L'australiana Nbn Co., l’azienda governativa responsabile
della realizzazione della rete nazionale in fibra ottica, ha
sospeso il procedimento di gara per l'attuazione del progetto
perché i costi di costruzione sono troppo elevati. Uno choc, tanto
più che appena tre giorni fa il Parlamento aveva dato il via
libera alle le modalità di gestione di Nbn Co.: la società a
partecipazione statale non potrà applicare sconti all'ex
incumbent Telstra.
“Abbiamo annunciato ai quattro venti che vogliamo costruire una
rete nazionale a banda ultralarga, ma non abbiamo detto a nessuno
che l’avremmo fatto a qualsiasi prezzo – dice Kevin Brown, il
responsabile dei servizi corporate della società – Non andremo
avanti sulla base dei prezzi che ci vengono attualmente
proposti”.
L’Australia, che sta vivendo un boom nel settore
dell’imprenditoria, deve fare i conti con la carenza di risorse
specializzate, un binomio che sta spingendo i prezzi del settore
edile alle stelle mentre aumenta la pressione salariale. HSBC
Holding stima che il valore dei progetti edili in atto o pronti a
partire è pari a 777 miliardi di dollari, pari al 60% del prodotto
interno lordo, tanto da attendersi un aumento dei tassi di
interesse da parte della Banca Centrale d’Australia.
Il progetto banda larga australiano, stimato in 36 miliardi di
dollari australiani (37 miliardi di dollari Usa), ha l’obiettivo
di coprire il 93% delle abitazioni del paese ad un network ultra
veloce in fibra. Si tratta del maggior progetto infrastrutturale
della storia del paese. Ma oggi il progetto è in forse.
Anche se Nbn sta studiando un’alternativa per uscire dal guado,
dopo che un anno fa la società aveva chiesto alle società
interessate al progetto di produrre piani dettagliati per la
realizzazione del progetto.
“I partner potenziali dovranno dimostrare di avere tutte le
capacità di progettare e fornire progetti di infrastrutture Tlc di
particolare complessità”, aveva richiesto l’azienda nel suo
invito di gara, alla quale hanno partecipato 45 potenziali
fornitori, ridotti poi a 14 aziende e consorzi per procedere alla
fase finale.
Dopo un lungo dibattito, è stata definitivamente approvata la
legge che regola la realizzazione del network Nbn. Definite anche
le modalità di gestione: la società a partecipazione statale non
potrà applicare sconti all'ex incumbent Telstra.
Disco verde per la rete australiana in fibra ottica che coprirà
l’intero Paese. Il Senato ha approvato venerdì la nuova legge
per la National broadband network (Nbn) dopo un lungo dibattito
parlamentare che si è risolto grazie all’accordo che
l’esecutivo ha raggiunto con un gruppo di influenti senatori per
ottenere il via libera alla normativa. Ieri, infine, la Camera
australiana ha dato il sì definitivo al National broadband network
measures-Access arrangements Bill 2011.
Il sì è stato ottenuto grazie ad alcune precise concessioni fatte
ai parlamentari che hanno espresso obiezioni al progetto: per
esempio, la nuova Nbn Co., la società a partecipazione statale che
gestirà la rete per la banda larga, non potrà offrire sconti ai
clienti dei grandi carrier australiani come l’incumbent Telstra,
a garanzia di un mercato equo per tutti i concorrenti.
Il governo australiano passerà inoltre al vaglio l’aderenza
della Nbn Co. alle leggi nazionali sulla libertà di informazione,
come chiesto dai Verdi; il pacchetto di leggi concede ancora alla
Australian competition and consumer commission's (ACCC's),
l’antitrust australiano, il diritto di mettere in discussione, se
lo riterrà necessario, la progettazione della rete in banda larga
e gli elementi del suo servizio.
Per il ministro delle Comunicazioni Stephen Conroy,
l’approvazione della legge è “un passo storico”: “Questa
normativa crea un quadro regolatorio certo che garantisce che la
Nbn Co operi solo all’ingrosso, sia aperta a tutti e tratti tutti
i carrier in modo equivalente”, ha aggiunto Conroy. “Solo così
potremo garantire benefici a lungo termine per la concorrenza e i
consumatori”.