Quarantotto compagnie di telecomunicazione di tutto il mondo, tra le quali la finlandese Nokia e la giapponese Ntt, hanno chiesto alle case automobilistiche giapponesi Toyota e Honda e alla nippo-francese Nissan che paghino i diritti per i brevetti in relazione alle componenti utilizzate per connettere le smart-auto a internet. L’operazione potrebbe aprire la strada a una serie di vertenze e far crescere i costi per le automobili di prossima generazione.
Addebiti indipendenti dall’utilizzo della funzione
Secondo le prime notizie, le compagnie di telecomunicazioni hanno chiesto attraverso Avanci, società statunitense incaricata di negoziare le tasse di brevetto per lo standard di comunicazione Lte 4G, il pagamento di 15 dollari per auto per l’utilizzo dei brevetti. Questi saranno addebitati indipendentemente dal fatto che i proprietari dell’auto utilizzino o meno la funzione di comunicazione.
Alla vertenza, oltre a Nokia e Ntt, è prevista l’adesione della svedese Ericsson, la statunitense Qualcomm, l’olandese Philips, oltre che le giapponesi Sony Group, Panasonic, Sharp. Le 48 compagnie detengono combinate circa il 70 per cento dei brevetti essenziali per il 4G, considerati indispensabili per lo sviluppo delle auto connesse. In particolare, le tecnologie da concedere in licenza includono i metodi per trasmettere e ricevere onde radio con i dispositivi di comunicazione a bordo del veicolo e l’ordine delle operazioni per i dispositivi. In questo quadro, Nokia è forte nelle infrastrutture di comunicazione come le stazioni base, Qualcomm ha esperienza nei brevetti relativi ai semiconduttori e Sharp ha punti di forza nella tecnologia di connessione.
Royalty sino a 20 mld yen annui
Al momento non è chiaro se le tre case automobilistiche accetteranno di pagare i brevetti, inclusa la condivisione dei costi con i produttori di componenti. In tal caso, la royalty dovrebbe variare da miliardi di yen (decine di milioni di dollari) a quasi 20 miliardi di yen all’anno.
Toyota spera di vendere 10,29 milioni di veicoli in tutto il gruppo nell’anno fiscale terminato a marzo 2022. Sulla base di semplici calcoli, se tutte le sue auto sono dotate di dispositivi di comunicazione e utilizzano il brevetto, dovrà pagare circa 18 miliardi di yen, ovvero 0,7 % dell’utile netto consolidato previsto per lo stesso periodo.