«Finalmente risolto un bug della normativa che ci impediva di usare le minitrincee». Cesare Avenia, presidente di Asstel, ha l’aria di chi ha vinto una lunga battaglia, ma si prepara alla guerra. “Abbiamo ottenuto per legge quello che non ci dava il Regolamento scavi. Adesso si apre la partita per il nuovo decreto che lo modificherà”.
Vi va bene il Destinazione Italia?
La legge va bene, ma ora bisogna mettere mani al Regolamento tramite il decreto previsto. Si riapre quindi la negoziazione tra i due ministeri, Mise e Mit. Abbiamo un obiettivo minimo e uno massimo da raggiungere.
Quali?
Quello minimo è di trascrivere nel Regolamento quello che c’è nella legge. Cioè la possibilità di usare materiali incomprimibili e quindi di fare effettivamente le minitrincee. Bisogna sapere infatti che queste avvengono con macchine automatiche che tagliano e poi chiudono l’asfalto con materiali speciali. Dovendo usare quelli tradizionali, come richiesto dal Regolamento, ci erano di fatto proibite le minitrincee.
E quali altre richieste avete?
Sono numerose e di dettaglio. La più importante: poter fare le microtrincee ancora più piccole delle mini. Sono profonde 20 cm, ma il Regolamento ci obbliga almeno 40 cm. E poi ci sono aspetti come i tipi di strada su cui possiamo fare le minitrincee e le modalità con cui ingaggiare proprietari di altre infrastrutture.