L'ANNUNCIO

Azzola (Slc): “Telecom, nel prossimo Cda piano industriale aggressivo”

Il 19 settembre verrà presentato un progetto di nuovi investimenti nella rete fissa. L’annuncio del segretario nazionale della Slc-Cgil dopo l’incontro con i vertici dell’azienda

Pubblicato il 10 Set 2013

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Il management di Telecom Italia presenterà al consiglio in programma per il 19 settembre un progetto industriale “aggressivo” che prevede nuovi investimenti, principalmente nella rete fissa in Italia. Lo dice a Reuters Michele Azzola, segretario nazionale Slc-Cgil.

“Il management proporrà il 19 al consiglio un piano industriale aggressivo di rilancio dell’azienda e che punti a nuovi investimenti”, ha detto Azzola, aggiungendo che i sindacati sono stati informati dei possibili progetti di investimento in un incontro con l’azienda la settimana scorsa. “Sono anni che Telecom vive in difesa,” ha aggiunto, sottolineando che un tale piano avrebbe bisogno di un aumento di capitale per raccogliere le risorse necessarie.

Nei giorni scorsi il presidente esecutivo del gruppo Franco Bernabè ha detto che Telecom non ha bisogno di un azionista industriale, ma serve un progetto industriale.

E sempre nei giorni scorso la Slc-Cgil chiedeva al governo di valutare l’ingresso della Cassa depositi e prestiti direttamente nel capitale di Telecom Italia, e non nella società della rete scorporata dal gruppo come si prospetta da mesi.

Quanto alla politica di investimenti di Cdp, “il presidente Franco Bassanini – sottolineava lo stesso Azzola – ha più volte ribadito che la mission della Cassa è quella di scegliere progetti che abbiano una redditività sicura nel tempo. E secondo il sindacalista, Telecom è un’azienda che rientra in questo tipo di investimenti poichè “ha molte competenze al suo interno e molte potenzialità. E’ un gruppo che può essere rilanciato”. In più sullo scorporo, in assenza di un quadro chiaro di regole, “Telecom non andrà avanti, poichè l’operazione si farà solo a patto che il gruppo abbia meno vincoli regolamentari”. In conclusione l’obiettivo da non perdere di vista è quello di far tornare Telecom a investire, soprattutto nelle reti di nuova generazione: “Se non investe – spiegava il sindacalista – è destinata a morire. Quando era azienda di Stato, e non rimpiango le aziende di Stato, Telecom era il quinto operatore mondiale e si studiava gia’ negli anni ’90 il progetto Socrate” per fornire l’Italia di una rete cablata in banda larga

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