TELCO PER L'ITALIA 2019

Baile: “5G disruptive per i nuovi ecosistemi industriali”

Il Cmt Lead di Accenture Strategy: il 5G abilita la nuova economia e la società digitale. E restituisce valore alle telco grazie ai paradigmi delle reti pervasive e alle partnership di ecosistema. Ora all’Italia servono competenze e vision strategica

Pubblicato il 12 Giu 2019

baile

Ecosistemi e reti pervasive: il 5G è il vero abilitatore dei nuovi distretti industriali  e di un’economia e una società trasformati dalle tecnologie digitali in ogni aspetto. Lo ha sottolineato Paolo Baile – Communications, Media & Technology, Accenture Strategy Italia, a Telco per l’Italia 2019 con un intervento intitolato “The disruptive potential of 5G technology in the era of the ecosystem”.

Il 5G non è solo una tecnologia, ma un abilitatore della società digitale e trasforma il modo in cui tutti noi viviamo. Per le imprese è una rivoluzione nel modo in cui vengono sviluppati prodotti e servizi”, ha detto Baile. Si tratta di un’enorme opportunità per le aziende di telecomunicazione che negli ecosistemi trovano un “elemento di valore”, una leva per riappropriarsi dei profitti persi negli scorsi anni, “ben 100 milioni di euro al giorno di ebit”, ha sottolineato Baile. “Con i paradigmi delle reti pervasive, funzionalità software, tecnologie di slicing e edge computing le telco potranno recuperare elementi di valore nella gestione degli ecosistemi”.

Il 5G ha anche un elemento di necessità. “Il traffico mobile cresce a ritmi del 40% annuo e il 4G non basta a sostenere la crescita”, ha sottolineato Baile. Gli investimenti per le telco sarebbero anche molto maggiori: il 5G unisce vantaggi su delivery e efficientamento dei costi. “Importante anche l’utilizzo del Fixed wireless access, il ricorso al network sharing e a tecnologie come l’edge computing”, ha aggiunto Baile.

Come sottolineato spesso anche dai top manager dei gruppi telecom, occorre lavorare sulla domanda e la percezione del valore delle nuove tecnologie di ultra-banda larga e dei servizi abilitati. Un sondaggio Accenture mostra che il 53% degli executive pensa che il numero di casi d’uso del 5G non sia superiore rispetto a quelli offerti dal 4G, anche se la percentuale è in crescita. Tuttavia, l’elemento rilevante è che il 40% pensa di fare partnership di ecosistema con le telco; il 69% indica che il maggior valore del 5G sarà legato alla componente degli ecosositemi B2B. Il 60% ritiene che dovrà affrontare sfide su competenze e conoscenze di filiere e mercati.

Gli ecosistemi, dove si incontrano partner industrali, laboratori di ricerca, investitori pubblici e privati, start-up e talenti, sono dunque la chiave di volta per lo sviluppo industriale. Un esempio viene dalla Corea del Sud, dove il ministero dello Sviluppo economico ha lanciato un’iniziativa che mette insieme le aziende telecom con partner coreani e internazionali per potenziare la filiera manifatturiera, dando vita a nuovi distretti industriali digitalizzati.

“Sono le alleanze strategiche e le competenze a costruire il successo delle imprese; basta pensare a un caso come Netflix, vero ecosistema di contenuti, reti di distribuzione e sistemi di intrattenimento domestico”, ha indicato Baile.

Sulle reti pervasive Baile ha citato l’esempio del gruppo giapponese dell’e-commerce Rakuten che (anche insieme alla consulenza di Accenture) ha deciso di entrare nel mercato delle telecomunicazioni con una rete 5G completamente virtualizzata: l’aggressivo piano di sviluppo prevede il lancio in 8 mesi.

Per progetti del genere, talenti e skill restano fondamentali: “Saranno l’elemento differenziante per adeguarsi alle innovazioni delle reti pervasive”, ha concluso Baile.

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