“Occorre un nuovo sistema di alleanze che guardi alle imprese e
alle istituzioni, che sia radicato sul territorio e aperto alle
opportunità e alle sfide dei mercati globali e abbia alla base una
sincera volontà di cooperazione all’insegna
dell’innovazione”. Accende i riflettori sulla necessità di
spingere la realizzazione delle reti del futuro per una rapida
diffusione dei servizi digitali l’amministratore delegato di
Alcatel-Lucent Italia Gianluca Baini.
Della questione si è discusso a Milano in occasione del summit che
ha riunito a dibattito i vertici della Regione Lombardia,
importanti esponenti del mondo accademico -a partire dal
Politecnico di Milano – e delle istituzioni, nonché i vertici
della multinazionale delle telecomunicazioni, che rappresenta il
maggior polo industriale di ricerca e sviluppo nel settore Ict in
Italia (e nella stessa Lombardia).
Dal tavolo del convegno, aperto dal Rettore del Politecnico
Roberto Azzone è partito anche un invito da parte
di Guillaume Declerck, direttore marketing di
Alcatel-Lucent Italia: “Dobbiamo unire la ricerca a lungo termine
con i progetti e le applicazioni – dice Declerck – e questa è
una proposta concreta che può essere subito messa in cantiere e
alla quale Alcatel-Lucent può contribuire con la propria presenza
locale e con le proprie competenze internazionali”.
Un primo step è rappresentato dal nuovo accordo di collaborazione
avviato tra Alcatel-Lucent e la Fondazione Politecnico di Milano,
rappresentata dal presidente Giampio Bracchi: un
accordo su base triennale che permetterà di sostenere l’impegno
di una ventina di ricercatori nei campi più avanzati della ricerca
nelle tecnologie di comunicazione ottica ad altissima
velocità.
A esprimersi a favore della nuova collaborazione anche il direttore
del dipartimento Ict del Cnr, Riccardo
Pietrabissa, che auspica l’opportunità di una
proiezione su scala nazionale degli sforzi rivolti
all’innovazione, candidando lo stesso Cnr a fungere da collante
tra mondo industriale e mondo scientifico, nell’ambito “di una
filiera che va dalla ricerca fondamentale alle applicazioni
industriali”, per poter dar vita a progetti concreti.
Riconoscendo in Alcatel-Lucent il ruolo di “un’impresa che è
sul mercato, ma guarda molto verso la ricerca” e che “con i
suoi Bell Labs, in particolare, è un’azienda molto vicina al
mondo della ricerca”, Pietrabissa puntualizza che il Cnr siede
volentieri “al tavolo” di collaborazione che si è creato
“anche con un’ottica di promozione e supporto alle idee che
nasceranno”.
"La Lombardia – sottolinea il sottosegretario regionale alla
Ricerca e Innovazione Alberto Cavalli – vede un
ruolo prevalente nelle aziende nell’impegno all’innovazione,
con una quota “privata” decisamente superiore alla media
nazionale, ma accordi di questo tipo possono rappresentare un
modello su più ampia scala".
Ed è proprio in questa direzione che sta andando la Regione: il
presidente Roberto Formigoni nel rimarcare gli
impegni in direzione della realizzazione delle nuove reti
ultrabroadband sottolinea la necessità che, a fronte di impegni
per le nuove infrastrutture da una parte e per lo sviluppo di nuovi
servizi, dalla sanità all’infomobilità dall’altra, faccia
riscontro anche uno sforzo di innovazione da parte di un più vasto
eco-sistema, che in Lombardia può contare sull’eccellenza di
imprese, centri di ricerca e università.
In questo quadro, la Regione Lombardia si sta muovendo con
decisione. Numerose le iniziative già avviate, "con
l’obiettivo – sottolinea il governatore – di cancellare il
digital divide in Lombardia entro il 2013, quindi due anni prima
dell’Expo". Quattro gli “assi di intervento”
dell’ultimo quinquennio nella banda larga: bando regionale del
2005 che ha permesso l’estensione della fibra in 140 comuni, per
700 mila abitanti, senza infrastrutture adeguate; accordo con il
Ministero per lo Sviluppo Economico e Cnipa per l’infrastruttura
ottica, in via di realizzazione (2009 – 2012) di proprietà
Infratel per raggiungere 140 comuni privi di infrastrutture
adeguate; interventi in aree “a fallimento di mercato” con
l’erogazione di un contributo pubblico di 41 milioni per un
massimo del 70% della spesa (totale 58,5 milioni) per raggiungere
707 comuni; ulteriori interventi (per 8 milioni di euro) per
raggiungere 40 comuni nell’ambito del Programma di Sviluppo
rurale.
La Lombardia guarda avanti e – ricorda Formigoni – "si è
fatta promotrice di un progetto unico sin qui in Europa per
dimensioni e investimento nel campo della banda ultra larga, un
progetto che costituisce un modello di riferimento replicabile per
altre Regioni e altri Paesi”. Si tratta di un’infrastruttura
ottica per raggiungere le case di 4,2 milioni di cittadini lombardi
in 167 comuni: un investimento da 1,2 miliardi di euro da condurre
in sei – sette anni e portare connettività oltre i 20 megabit/s.
Un progetto di tale portata, inoltre, secondo stime della Regione,
avrà un impatto positivo sull’occupazione, valutabile in 23 –
32 mila posti di lavoro, soprattutto in settori duramente colpiti
dalla crisi come l’edilizia.
Formigoni indica poi nella Sanità uno dei grandi utenti della
società digitale e delle reti, anche al fine di migliorare il
supporto extra-ospedaliero ai cittadini e riservando i ricoveri, in
centri sempre più specializzati, nei casi di effettiva
necessità.
Determinante anche il ruolo del mondo dei trasporti: "I
trasporti collettivi – annuncia Giuseppe Biesuz,
amministratore delegato di Trenitalia-Ferrovie Nord – si apprestano
a fronteggiare una nuova imponente richiesta di spostamenti, che in
prospettiva Expo 2015 potrà anche passare dai 650 mila passeggeri
al giorno attuali al milione, su una rete regionale che comprende
oltre 1900 km di linea e 430 stazioni: un sistema che da reti
informatiche e Ict attende un forte contributo".
Il potenziale di mercato per le nuove reti a livello regionale è
illustrato anche in un rapporto presentato da Alcatel-Lucent che
indica i “driver” di una domanda emergente dal territorio e
che, previo superamento del “digital divide”, individua nuovi
servizi a supporto della sanità regionale, telelavoro, riduzione
degli spostamenti per motivi di lavoro, videocomunicazione,
economia dei contenuti digitali, pubblicità on-line ed
editoria.
“Tutte applicazioni che vedono un numero crescente di utenti
accedere a servizi differenziati, su reti fisse e mobili e con una
pluralità di dispositivi ma che concorrono allo sviluppo di nuovi
settori, ad una maggiore competitività a nuove aggregazioni
aziendali”, ha sottolineato Domenico Di Mola,
chief technology officer di Alcatel-Lucent nella divisione ottica a
Vimercate. “Il passaggio dalla rete in rame a quella in fibra
rappresenta una discontinuità come il passaggio dalla civiltà del
bronzo a quella del ferro: la rete a banda ultralarga è sempre
più una necessità non solo per i consumatori, ma per la
competitività delle aziende, per nuovi business, per
l’occupazione e per i servizi pubblici”.
“La collaborazione con il Politecnico sarà di mutuo vantaggio
– ha sottolineato l’amministratore delegato Gianluca Baini –
perché Alcatel-Lucent potrà offrire la possibilità di
confrontarsi con le più avanzate tecnologie in campo mondiale,
compreso l’accesso ai laboratori più famosi del mondo nel
settore: i Bell Labs, da cui sono usciti sette Premi Nobel e
invenzioni fondamentali dal transistor ai satelliti per
comunicazioni agli sviluppi più avanzati della comunicazione
ottica. Queste risorse sono accessibili ai nostri partner. Anche
per la nostra azienda è fondamentale trovare sostegno e
collaborazione in campo nazionale per poter rafforzare
l’efficienza e competitività internazionale del polo
italiano”.