Ci auguriamo che il nuovo Governo capisca le potenzialità delle tecnologie di comunicazione per lo sviluppo del paese e sappia assegnarle il giusto ruolo. Molto è ancora da fare e i temi da affrontare sono sul tavolo. Certamente dovrà proseguire e rafforzare il processo di digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione, privilegiando un’infrastruttura cloud-oriented. Dovrà poi accelerare sul raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale europea in termini di azzeramento del digital divide e di copertura a banda larga e ultralarga, soprattutto creando le condizioni affinché gli operatori investano nelle infrastrutture con il giusto ritorno.
Crediamo inoltre che sia necessario sostenere la ricerca, anche come traino di sviluppo industriale. Lodevole l’iniziativa del Governo uscente in tema di sostegno alle start up, ma queste, per poter sopravvivere, necessitano di un tessuto industriale capace di accoglierle e farle crescere. In ultimo, l’Agenzia per l’Italia digitale deve poter svolgere il suo ruolo. Il nuovo Governo dovrà definire i processi di interazione con gli enti centrali e locali e dotarla di adeguate risorse. Il Governo dimissionario si è impegnato a smarcare i decreti attuativi necessari al varo dell’Agenda digitale, ma, visti i tempi stretti, difficilmente l’obiettivo sarà raggiunto appieno. Pertanto auspichiamo che il nuovo Governo dia seguito a questo obiettivo per rendere operativo quanto definito nella legge Crescita 2.0. Senza un serio impegno in questo senso, quanto di positivo c’è nella legge in questione per lo sviluppo digitale del paese rimane lettera morta.