L'INCHIESTA

Baini: “Regole chiare e agevolazioni fiscali”

Il settore dell’Ict è un volano di crescita del Pil e di modernizzazione del Paese. Quali misure prioritarie il governo Letta deve adottare per sfruttarne le potenzialità e far ripartire economia e occupazione anche in un quadro di spending review? La parola all’Ad di Alcatel-Lucent Italia

Pubblicato il 21 Giu 2013

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È ampiamente condiviso che l’Ict possa incidere positivamente sul Pil. In passato questa consapevolezza a livello politico è spesso mancata, anche se lo scorso governo è almeno riuscito a portare il tema tra le principali priorità. Oggi, il nuovo esecutivo, che dice di considerare l’Agenda digitale tema di interesse, sembra non averci dedicato ancora la giusta attenzione e manca un’adeguata azione. Tuttavia e a ragione della situazione attuale, dell’impatto trasversale su economia e società e della complessità di gestione che richiede piena collaborazione alle amministrazioni centrali e locali, crediamo opportuno che il tema torni a essere una priorità e che sia gestito dalla Presidenza del Consiglio.

Occorre infatti decidere e agire tempestivamente, dando seguito alle disposizioni del precedente Parlamento circa i servizi digitali ed emettendo i bandi per progetti di banda larga e ultralarga per sfruttare fondi europei in scadenza nel 2015. Inoltre, poiché è solo investendo che si rilancia economia e occupazione, è compito del Governo definire con rapidità le politiche e le azioni coerenti con la spending review per rendere nuovamente l’Italia un Paese capace di attirare investimenti, per esempio stabilendo regole chiare e certe per la realizzazione di infrastrutture adeguate, studiando agevolazioni fiscali quali il credito d’imposta strutturale sulla ricerca e sulla formazione e aprendo il mercato al confronto internazionale, per favorire lo sviluppo di prodotti e servizi a valore aggiunto.

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