“Mi dispiace che il commissario Ansip sia poco informato. Non c’è nessun ritardo dell’Italia sul passaggio delle frequenze 700Mhz alle tlc, ma una decisione presa all’unanimità dal Consiglio dei governi europei dello scorso 26 maggio, d’accordo nel fissare al 2022 la data ultima per il passaggio delle frequenze, in linea con le conclusioni del rapporto Lamy”. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Tlc Antonello Giacomelli replicando al commissario Ue Andrus Ansip che in un’intervista all’Ansa ha accusato l’Italia di essere in ritardo “di due anni su tutto il processo” di switch delle frequenze, e che tale ritardo “non è la soluzione”.
Ma il nostro Paese “è in linea con l’Europa – ribatte Giacomelli -, non capisco quali posizioni intenda rappresentare Ansip”. “Rispetto alla proposta iniziale della Commissione Ue (conclusione del passaggio il 2020, ndr) molti paesi erano perplessi – spiega il sottosegretario -, ma mi sembra che il punto di equilibrio trovato sia soddisfacente per tutti: d’altra parte ne avevo discusso personalmente con il commissario Oettinger a Roma. Ho già scritto al governo francese per aprire il tavolo sulle frequenze della banda 700, Ansip può stare sereno”.
Nell’intervista Ansip, giovedì in missione a Roma dove incontrerà il ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda e lo stesso Giacomelli, dice che liberare la banda attualmente utilizzata dai broadcaster televisivi per sviluppare le reti di nuova generazione
andrà a beneficio dell’economia, “fino a 4-4,5mld per l’Italia”, ha sottolineato Ansip, che potranno tra l’altro essere utilizzati per “compensare le spese” stesse dello switch e gli investimenti nella banda larga, oltre ad aiutare lo sviluppo delle startup.