Non importa quanto la recessione si faccia sentire: sulla banda
larga gli americani non risparmiano e i provider del servizio
Internet negli Stati Uniti sono riusciti a rispondere alle
aspettative dei loro abbonati aumenando la quantità di banda
disponibile. Dai risultati del sondaggio annuale condotto da
In-Stat sulle case americane raggiunte dall broadband emerge che la
velocità downstream è aumentata in media del 34% nel 2010,
portandosi da 7,12 Mbps nel 2009 a 9,54 Mbps alla fine
dell'anno scorso.
La velocità media downstream su tutte le tecnologie di accesso è
aumentata del 71% negli ultimi due anni e la crescita maggiore si
deve ai modem via cavo e alla Fiber to the home (Ftth). Anche il
prezzo medio del servizio broadband è salito, ma solo del 4% tra
fine 2009 e fine 2010.
Nel corso del 2010 sia gli operatori telefonici e che le aziende
del cavo hanno lavorato in questa direzione. Cablevision, Comcast,
Cox e Time Warner hanno continuato a compiere progressi espandendo
le loro offerte su Docsis 3.0 sulle esistenti reti Hfc, fino a 50 o
addirittura 100 Mbps. Da parte loro gli incumbent come CenturyLink,
Qwest, Tds Telecom e Verizon hanno lanciato una serie di offerte
per Internet ultra-veloce: CenturyLink e Tds Telecom hanno un
pacchetto a 25 Mbps su Adsl2+ e Vdsl2, grazie a un’architettura
ibrida rame/fibra, mentre Qwest ha attratto nuovi clienti per il
suo servizio Vdsl2 a 40 Mbps. Sull’Ftth, Verizon ha lanciato una
proposta a 150 Mbps/35 Mbps (a seconda del prezzo) per clienti sia
residenziali che business.
"I service provider stanno riuscendo a stare sempre un passo
avanti rispetto alla domanda di banda dei consumatori”, afferma
Mike Paxton, principal analyst di In-Stat. "Il nostro
sondaggio evidenzia che la maggior parte degli abbonati alla banda
larga negli Stati Uniti è in generale soddisfatto della velocità
attuale del servizio”.