COMMISSIONE UE

Banda larga, in Europa più mobile che fissa

Report Broadband Coverage in Europe: la rete Hspa tocca quota 95% di copertura contro il 92% dell’Adsl. Italia avanti rispetto alla media Ue per diffusione servizio fisso, ma ancora in ritardo su Nga

Pubblicato il 13 Nov 2012

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La Commissione Ue ha reso noti i risultati dello studio “Broadband Coverage in Europe”, rivelando che la banda larga mobile ha superato quella fissa. La rete adsl è presente sul 92% del territorio degli Stati membri, mentre le reti per connessioni veloci per i cellulari hanno toccato quota 95%.

Il record è stato salutato positivamente dal Commissario europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes, perché si tratta di un grande passo avanti rispetto all’obiettivo comunitario di garantire la copertura internet adsl a banda larga basic a tutti i cittadini entro il 2013, estendendo poi la velocità ad almeno 30 Mbps entro il 2020. La Kroes ha sottolineato l’importanza di ricerche di questo tipo “per mettere in atto politiche e regolamentazioni che garantiscano la banda larga a tutti gli europei”.

L’Italia, di solito fanalino di coda nelle classifiche europee, dimostra invece di essere più avanti della media comunitaria sia per la copertura totale standard (98,5%) che per la rete Hspa (95,5%). Anche le aree rurali sono quasi interamente raggiunte dal servizio fisso (89%), con un netto vantaggio rispetto ai colleghi Ue, fermi al 78%. Un po’ meno presente nelle campagne il mobile broadband, arrivato per ora al 76,4%.

Nello studio si legge che “L’Italia ha una copertura standard alta e uniforme: nelle due città più densamente popolate, Milano e Napoli, la copertura è al 100%. Nelle altre aree è almeno al 96%”. Tuttavia, anche nel nostro Paese c’è ancora molto da fare. Ci collochiamo infatti solo al 27esimo posto per quanto concerne la copertura Nga (Next Generation Access), ovvero per le possibilità di accesso alla rete superveloce a 30Mbps, con uno scarso 10,7% del territorio.

I dati sono leggermente più incoraggianti nelle 14 regioni dove si trovano le principali città, con punte del 35% della copertura. Non disponiamo inoltre di infrastrutture via cavo, ulteriore elemento che rallenta la diffusione dell’Nga. “Gli effetti di questa situazione sono chiari nel settore rurale per il quale l’Italia è uno dei sette paesi a non aver ancora identificato una strategia di copertura Nga. Ma – si legge nello studio – l’estensione delle reti WiMax permette di soddisfare ragionevolmente bene la domanda di banda larga in queste aree”.

Grandi speranze sono riposte nella banda larga mobile, le cui frequenze saranno liberate a gennaio 2013. I principali operatori sono già attivi nel campo dell’Lte.

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