IL VIA LIBERA

Banda larga, la Ue dà via libera al piano tedesco: sul piatto 3 miliardi

Ok di Bruxelles alla Germania: “Il progetto non viola le norme sugli aiuti di stato e rispetta le leggi sul mercato unico”. Previsti investimenti nelle aree bianche

Pubblicato il 15 Giu 2015

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La Ue dà l’ok alla banda larga tedesca. La Commissione Europea ha approvato la proposta presentata dalla Germania per un piano da 3 miliardi di euro a sostegno del lancio di una rete internet ad alta velocità. Il piano punta a fornire accesso internet ad alta velocità in tutta la Germania, anche nelle aree rurali. Secondo le autorità antitrust europee, il progetto non viola le normative sugli aiuti di Stato e quindi rispetta le leggi sul mercato unico.

“Lo schema proposto renderà disponibili servizi di banda larga più veloci anche in aree della Germania dove mancano gli investimenti privati”, ha affermato il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager.

Intanto anche l’Italia accelera sulla banda larga. Il testo del decreto comunicazioni rivisto dal Ministero dell’Economia e delle finanze è tornato allo Sviluppo economico ieri sera, e ora è nelle mani di Palazzo Chigi. Ora la presidenza del Consiglio dovrà decidere quando il documento sarà preso in esame dal Consiglio dei ministri. Il decreto, che stabilisce gli incentivi per la banda ultralarga fino al 2020, ha subito soltanto qualche “ritocco tecnico” nel suo passaggio al Mef: non sono state sollevate opbiezioni sui nuovi strumenti per il finanziamento del piano Bul: fondo di garanzia di circa 5 miliardi, credito d’imposta e voucher, i cui importi precisi saranno decisi attraverso una delibera del Cipe.

Tra i fondi per l’implementazione della banda ultralarga, così come indicato dal piano del Governo licenziato a marzo, anche 2 miliardi di Fondi Fesr e Feasr delle Regioni, che però non figurano nel decreto. L’impianto del provvedimento rimane inalterato anche nella parte che prevede l’apertura ai cavi per la fibra delle reti di tutti i servizi pubblici per sveltire i lavori e abbattere i costi.

Appare così ormai in via di completamento il tassello degli investimenti per dotare l’Italia di una rete superveloce per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale europea al 2020, che prevedono il 100 per cento del territorio collegato a 30 megabit e il 50 per cento della popolazione collegata a 100 megabit.

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