PRIORITA' INDUSTRIA

Banda larga per le imprese, Marche best practice nazionale

Con 27 distretti industriali coperti per oltre il 90% da Adsl e per il 56% in fibra la regione è sul podio. Merito di una politica a forte vocazione distrettuale che dà priorità alle infrastrutture. Carota: “Annulleremo il digital gap entro il 2013”

Pubblicato il 03 Apr 2012

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«La vocazione distrettuale delle Marche fa sì che l’infrastrutturazione del territorio sia al centro delle politiche territoriali, coinvolgendo sempre di più le infrastrutture di comunicazione». Serenella Carota, dirigente Pf Sistemi Informativi e Telematici della Regione Marche fa il punto sui risultati ottenuti nella copertura in banda larga che rendono il territorio una best practice: secondo i dati Between, su 27 distretti quasi il 90% sono raggiunti da Adsl mentre ben il 56% dalla fibra.
Cosa c’è dietro questo successo?
Soprattutto la volontà della Regione che fin dal 2004 – con il progetto “Marche-Way” – ha avviato la creazione di reti in banda larga, sviluppando reti wireless che interconnettono 187 comuni alla rete telematica regionale. Nel 2008 il progetto si è ampliato con la predisposizione del “Piano Telematico Regionale per lo sviluppo della Banda Larga ed il superamento del Digital Divide”. In questo contesto si è data particolare priorità ai distretti industriali.
Avete raggiunto ottimi risultati…
Nello specifico dei distretti industriali, la connettività a banda larga rimane a macchia di leopardo, anche se la situazione media risulta in linea con i valori rilevati per l’insieme dei distretti italiani. A fronte di un numero medio pari all’11% aziende che non possono ancora beneficiare dei servizi Adsl a 7 Mbps, la situazione varia dal 14% del tessile-abbigliamento al 7% del legno-mobile, passando per il 13% della meccanica delle “altre industrie”. Più omogenea la copertura Hsdpa (99%).
Come vi siete mossi?
Per aumentare la disponibilità di banda nel rispetto della neutralità tecnologica abbiamo bandito delle gare con l’obiettivo di garantire i massimi livelli prestazionali possibili su l’intero territorio. In questo modo abbiamo anche stimolato la crescita di nuova imprenditorialità nel campo delle soluzioni innovative wireless per raggiungere le aree più remote. Attualmente, le strategie di sviluppo della banda larga sul territorio regionale si concentrano su tre tipologie di intervento: realizzazione di reti di distribuzione in fibra ottica, realizzate in collaborazione con Infratel Italia e in attuazione dell’accordo con il Mise; incentivi finanziari agli operatori di telecomunicazione per la copertura delle aree a fallimento di mercato e realizzazione di reti di accesso wireless per la copertura delle aree residuali.
Il prossimo obiettivo che la Regione intende raggiungere?
Garantire l’annullamento del digital divide entro la scadenza europea del 2013. Stiamo inoltre mettendo a punto la strategia riguardante le Ngn all’interno delle politiche per la realizzazione dell’Agenda Digitale Regionale, secondo le indicazioni dell’Ue: la nostra attenzione si rivolgerà innanzitutto alle aree distrettuali nelle quali operano imprese orientate all’export che si devono confrontare quotidianamente con concorrenti esteri che dispongono delle più avanzate tecnologie di rete.

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