L’Agcom ha deciso di avviare un’istruttoria ad evidenza pubblica con il contributo del mercato e di tutti i soggetti interessati, volto a introdurre l’offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del servizio universale. La decisione dell’Autorità garante per le comunicazioni (relatore del provvedimento il Commissario Antonio Nicita), adottata nella stessa riunione del Consiglio da cui è uscito lo stop all’aumento tariffario per le linee fisse di Telecom, mira ad affrontare in modo deciso il tema del contenuto del servizio universale, in particolare per valutare “l’opportunità di includervi l’obbligo di fornitura di un accesso alla rete dati a banda larga, che tenga conto delle tecnologie ampiamente (oltre 90% delle abitazioni) disponibili e largamente (oltre 50%) utilizzate dalle famiglie”.
Ad oggi, ricorda l’Agcom in un comunicato, Telecom Italia è l’operatore incaricato di fornire il servizio universale, il cui “attuale ambito di applicazione si basa, in Italia, su una connessione dati, necessaria per l’accesso a Internet, a banda stretta (ad esempio mediante modem a 56 kbps)”. Un livello che secondo l’Agcom risultato “non più in linea con i fabbisogni minimi della popolazione servita”.
L’analisi tramite consultazione pubblica dovrà tener conto “non solo del rischio di esclusione sociale, ma anche delle potenziali distorsioni della concorrenza e dei possibili oneri non giustificati a carico del settore”. Oltre alla banda minima di accesso alla Rete, il provvedimento dell’Autorità e la consultazione focalizzano l’attenzione su un ulteriore ambito, ossia sulla “determinazione del metodo più efficace e adeguato per garantirne la fornitura ad un prezzo accessibile e i relativi obiettivi qualitativi”.
Una simile valutazione, spiega l’authority, è “funzionale a verificare il contributo dell’accesso ad una rete di sicurezza a banda larga, a colmare il digital divide sul territorio nazionale, anche alla luce dei nuovi bisogni e opportunità offerti dall’economia digitale”.
La mossa dell’Agcom è in generale orientata a svolgere l’analisi del mercato e la verifica delle condizioni tecniche ed economiche, necessarie a “valutare l’opportunità di migliorare la qualità minima garantita del servizio di accesso ad Internet da ricomprendere nel servizio universale, nella prospettiva, che pure emerge con forza a livello europeo, di una nuova cittadinanza digitale”.