Esistono alternative europee a Starlink per la banda larga via satellite? Sì, ma richiedono tempi lunghi. Almeno quelle finanziate con i fondi Ue mentre sono già disponibili quelle private ma con costi superiori a Starlink e soprattutto una copertura minore, dato che la costellazione di Musk ha già in orbita 6800 satelliti.
La strategia dell’Unione europea
L’obiettivo dell’Unione europea è massimizzare la connettività a banda larga per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro ubicazione nell’Ue. La banda larga satellitare è spesso l’unica soluzione a banda larga per coloro che vivono in aree con connettività nulla o molto scarsa. In alcuni Stati membri sono stati attuati con successo programmi di buoni per collegare comunità remote utilizzando la banda larga satellitare. Nell’ambito di tale regime, un’autorità pubblica fornisce un aiuto finanziario (un buono) agli utenti finali ammissibili con il quale essi possono “pagare” un fornitore di servizi registrato di loro scelta per l’acquisto, l’installazione e l’attivazione di apparecchiature degli utenti satellitari. Il prestatore di servizi chiede il rimborso dei suoi costi all’autorità pubblica che attua il regime.
Iris2, la nuova costellazione europea
L’Iris2 dell’Ue (Infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite) offrirà maggiori capacità di comunicazione agli utenti governativi e alle imprese, garantendo nel contempo la banda larga Internet ad alta velocità per far fronte alle zone morte della connettività. Questa costellazione multi-orbitale combinerà i benefici offerti dai satelliti Low Earth (Leo), Geostationary (Geo) e Medium Earth Orbit (Meo). È destinato a fornire servizi di comunicazione sicuri all’UE e ai suoi Stati membri, nonché connettività a banda larga per i cittadini europei, le imprese private e le autorità governative. I servizi governativi mirano a fornire connettività sicura agli utenti governativi per garantire capacità resilienti e mondiali agli Stati membri. I servizi commerciali devono essere forniti da partner commerciali che offrono servizi competitivi con tecnologie all’avanguardia. Nell’ottobre 2024 la Commissione europea ha aggiudicato al consorzio SpaceRise un contratto di concessione di 12 anni per lo sviluppo, la diffusione e la gestione del sistema satellitare dell’Unione per la connettività sicura Iris². Ma per la messa a regime si dovrà attendere il 2030.
I progetti conclusi
Ci sono però anche progetti conclusi che hanno fatto da apripista per l’avvio per la creazone di Iris2. Il progetto Saber ha riunito le autorità regionali e le parti interessate al fine di affrontare il divario digitale nell’Ue-27 e garantire la copertura della banda larga per tutti. L’iniziativa ha stabilito le condizioni per un contributo efficiente ed efficace dei sistemi satellitari a sostegno del conseguimento degli obiettivi fissati nell’agenda digitale europea.
Bresat ha invece fornito informazioni sulla copertura della banda larga per regione, studi di casi di diffusione della banda larga via satellite, criteri chiave e migliori pratiche per il successo della diffusione, potenziali fonti di finanziamento, analisi costi-benefici, orientamenti per lo sviluppo di business case, nonché l’organizzazione di seminari ed eventi di divulgazione in tutta Europa.
Lo studio di fattibilità dell’Agenzia spaziale italiana
A dicembre 2024 il Comitato interministeriale per le politiche dello Spazio ha affidato all’Agenzia spaziale italiana lo studio per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa, in linea con quanto previsto dal Ddl Spazio.
L’Asi elaborerà uno studio di fattibilità – il presidente Teodoro Valente ha annunciato che sarà pronto entro l’estate – per definire i costi e il percorso per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa.
Il lavoro è svolto di concerto di concerto con altre istituzioni, come la Difesa, visto che si tratta di servizi dual-use, cioè con potenziali applicazioni sia per il settore civile sia per quello militare oltre che per la rete diplomatica.
Nello specifico l’Asi dovrà individuare e definire una possibile architettura avendo come punto di riferimento in termini di copertura il Mediterraneo allargato, valutare la capacità del sistema industriale nazionale di realizzare e mettere in orbita gli asset che sono necessari, calcolare le risorse necessari, il possibile business model oppure ragionare in termini di costo-benefici.
Le alternative private a Starlink
Sul fronte dei servizi a banda larga satellitare offerti dai privati, spicca la costellazione per la connettività a banda larga e bassa latenza in orbita Leo OneWeb, realizzata da Eutelsat e composta da circa 650 satelliti. La concessionaria italiana è Telespazio e possiede anche 34 satelliti geostazionari.
L’azienda lussembrughese Ses è specializzata nella fornitura di connessioni ad enti governativi eimprese mentra la britannica nelle comunicazioni dedicate al settore finanziario ma con un focus sull’Africa.
Ma nessuna di queste alternative può davvero competere con Starlink per copertura e anche per prezzo. La società di Musk in Italia offre abbonamenti a partire da 29 euro al mese.
I piani di Amazon
Anche Amazon punta allo Spazio con la costellazione Kuiper, progetto ancora in nuce. L’azienda ha ottenuto il via libera dalla autorità Uk di regolamentazione, Ofcom, per la fornitura dei servizi di comunicazione della rete satellitare a banda larga in orbita terrestre bassa sul territorio britannico.
Finora, Amazon Kuiper Services Europe ha lanciato due satelliti di prova per la costellazione. Il progetto iniziale prevede un totale di 3.232 satelliti, mentre il lancio dei satelliti di produzione è previsto per il 2025, utilizzando razzi di Blue Origin, Arianespace, United Launch Alliance e persino SpaceX.
Il progetto Kuiper è una rete a banda larga flessibile e ad alte prestazioni che combina satelliti con terminali dei clienti, gateway terrestri, reti e infrastrutture globali.
Il sistema ha la capacità, la flessibilità e le prestazioni necessarie per servire decine di milioni di clienti in tutto il mondo: dalle singole famiglie alle scuole, ospedali, aziende, agenzie governative e altre organizzazioni che operano in luoghi fuori dalla portata delle tradizionali reti in fibra ottica o wireless.
Amazon ha convalidato la progettazione del suo satellite e la sua rete end-to-end durante una missione di protovolo di successo e ha avviato la produzione a pieno regime lo scorso anno presso uno stabilimento dedicato alla produzione di satelliti a Kirkland, nello stato di Washington (Usa).
Amazon ha ottenuto l’ok per più di 80 lanci per dispiegare i suoi satelliti, tra cui 18 lanci sul nuovo razzo Ariane 6 di Arianespace. Il team di Kuiper si sta ora preparando per un dispiegamento su vasta scala della sua costellazione satellitare e prevede di iniziare a offrire il servizio ai clienti entro la fine dell’anno.