Gli “operatori” dell’innovazione uniti per la banda larga. Le
Associazioni che riuniscono le principali aziende attive
nell’Information & Communication Technology, pubblicità e
comunicazione nonchè di editoria operanti sul mercato italiano e
alcune tra le più importanti Associazioni consumatori, tra le
quali spiccano Confindustria Servizi Innovativi e Tecnolgici, Iab
Italia e Altroconsumo, hanno inviato una lettera al
governo per chiedere di riconsiderare il “congelamento” della
prima tranche, pari a 800 milioni, di investimenti per lo sviluppo
della banda larga nel Paese.
"Il Governo ha sempre ribadito l’importanza del superamento
del digital divide, tramite investimenti in nuove tecnologie e
sviluppo della banda larga, come volano per il rilancio della
competitività per le Pmi italiane, l’avvicinamento della
Pubblica Amministrazione ai cittadini e la creazione di posti e
opportunità di lavoro – si legge nella missiva -. La banda larga
oggi non è un’opzione facoltativa ma un’infrastruttura
necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale del
Paese. E’ indispensabile che l’Italia non perda altro tempo e
prenda decisioni, come stanno facendo altri Paesi europei, con
prospettive di medio-lungo termine affinché possa restare uno dei
player principali delle economie avanzate".
A fare pressing sul governo anche Confcommercio che in una
ulteriore missiva
specifica che "congelare i fondi previsti per la banda larga
– continua la lettera – significa avere una visione miope, a breve
periodo. Quei fondi, infatti, non solo renderebbero le nostre
imprese più competitive sul mercato, ma contribuirebbero a
creare nuovi posti di lavoro”.
Confcommercio chiede quindi “l’apertura di un Tavolo di
Lavoro per l’Innovazione, che veda la partecipazione anche del
Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e le
maggiori Associazioni di categoria dell’Ict al fine di
confrontarsi in tempi brevi sulle misure strategiche da attuare e
sugli altri interventi di sostegno all’Innovazione, come ad
esempio, la rottamazione dell’Hardware (Personal Computer,
Server, Stampanti) e dei Software desueti (di base e applicativi),
sia per le imprese di tutti i settori – attraverso meccanismi di
credito d’imposta – sia per i cittadini, con sgravi e riduzione
dell’Iva così come avviene in altri stati europei”.