Banda larghissima “low cost” con le reti ibride

In un white paper il provider Ikanos spiega che con il mix fra rame e Vdsl si possono ottenere velocità di connessione fino a 100 Mb/s. A costi molto più contenuti rispetto al fiber-to-the home

Pubblicato il 23 Feb 2010

Uno degli approcci più rapidi ed efficaci per realizzare servizi
broadband di nuova generazione? Il fiber-to-the-node (fibra ottica
fino ai nodi primari) per la connessione dell’ultimo miglio,
un’architettura che impiega le tradizionali linee telefoniche in
rame unite alla tecnologia Dsl per fornire prestazioni estremamente
elevate, 100 megabit al secondo (Mbps) o più, paragonabili agli
approcci alternativi. In più, questi network hanno costi
nettamente inferiori rispetto alla fiber-to-the-home e si
realizzano in tempi molto più rapidi, perché sfruttano i doppini
in rame già presenti in ogni città. Ad affermarlo è l’ultimo
white paper di Ikanos, che si inserisce nel dibattito in corso
negli Stati Uniti sui possibili approcci alle reti di nuova
generazione, mentre la Federal communications commission si prepara
a presentare al Congresso, a metà marzo, il suo Piano nazionale
per la banda larga (National broadband plan).

Sono le applicazioni video a richiedere sempre più ampiezza di
banda: “La crescente popolarità dei servizi multimediali su
banda larga è un’arma a doppio taglio per i fornitori di servizi
di telecomunicazione”, afferma Ikanos. Molti sostengono che la
risposta sia la fiber-to-the-home (Ftth), ma realizzarla è
costoso: Ikanos parla di circa 1.400 dollari per casa in un tipico
quartiere nord-americano – ed è una stima “prudente”.
Secondo uno studio AT Kearney, i costi in Europa sono ancora
maggiori: 2.156 dollari per equipaggiare e connettere
un’abitazione-tipo ai servizi basati su fibra. Contro i 360
dollari del Vdsl.

I service provider sono ben consapevoli degli investimenti (e dei
tempi) necessari per realizzare le reti in fibra e adottano sempre
più spesso architetture ibride di fiber-to-the-node, detto anche
fiber-to-the-neighborhood (Fttn), per fornire subito la tecnologia
xDsl e in futuro il Vdsl, che migliora la stabilità, la capacità
e la copertura delle infrastrutture di rame e permette di
realizzare reti Fttn che trasmettono a velocità di 50-100 Mbps a
una frazione del costo delle reti completamente ottiche. Uno studio
condotto da Analysis Mason ha calcolato che un programma per
realizzare una rete Ftth point-to-point in tutta la Gran Bretagna
richiederebbe un investimento di quasi 28,8 miliardi di sterline,
mentre realizzare una rete ibrida con rame e Vdsl costerebbe 5,1
miliardi di sterline, solo il 17% del costo della rete Ftth, ma con
un’ampiezza di banda e un livello di servizio equivalenti.

Non è solo questione di risparmi: il Vdsl continua ad evolvere per
soddisfare le richieste di consumatori sempre più esigenti, che
vogliono video streaming in alta definizione su molteplici canali,
Internet ad altissima velocità e servizi multimediali avanzati.
Per esempio, le nuove tecnologie permettono di garantire la
trasmissione a 50-100 Mbps per una distanza di quasi un miglio,
mentre il cosiddetto vector processing potrà aumentare ancora le
performance in futuro, potenziando la capacità di un doppino di
rame fino a 300 Mbps e oltre. Gli algoritmi di vectoring rendono
più stabile la connessione e aumentano la copertura sulla quale è
garantita la velocità massima.

In definitiva, l’approccio ibrido rame-fibra ottica, secondo
Ikanos, aiuta i service provider a controllare i costi e a fornire
le performance che il mercato richiede. Negli States, la At&t sta
già impiegando un’architettura di tipo Fttn/Vdsl sul suo network
e ha dichiarato che seguirà questa strategia almeno fino al 2018.
Altre aziende negli Usa e nel mondo stanno procedendo sulla stessa
strada, come Bell Canada, Ntt e Korea Telecom.

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