Banda ultralarga, cloud e dossier Tim. Il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, fa il punto sui progetti cruciali per la transizione digitale del Paese, in occasione dell’audizione alla Camera.
Banda ultralarga, avanti con il monitoraggio
Butti ha ricordato a fine gennaio 2024 sarà disponibile il numero aggiornato dei civici, che al 31 ottobre 2023 era il 9%. “Ciò premesso, occorre chiarire che i ritardi accumulati rispetto alle scadenze indicate dal Pnrr sono una diretta conseguenza delle decisioni prese dal Governo che ci ha preceduti, rispetto alle quali siamo intervenuti tempestivamente, nei modi che ho illustrato in audizione – ha detto – Ad esempio aggiornando parti della strategia nazionale ed adottando tutta una serie di iniziative per l’accelerazione delle attività in corso, al fine di ridurre i ritardi che si andavano registrando”.
E il governo ha anche intensificato il monitoraggio dell’avanzamento dei lavori, “rispetto ai quali si registrano segnali di timido incremento della velocità di esecuzione da parte degli operatori beneficiari Tim e Open Fiber”, ha fatto sapere Butti ricordando anche la presenza di un meccanismo di penalizzazione applicabile agli operatori, qualora non rispettino le milestone di gara: nel caso di mancato raggiungimento di ciascuna milestone intermedia (con cadenza semestrale) o finale, sarà applicata una penale, nella forma di riduzione del contributo pubblico dovuto, proporzionale al numero di civici non collegati entro il termine previsto dalla milestone in questione.
Cloud e cybersicurezza
Sul tema cloud, Butti ha ricordato la stretta connessione tra Polo Strategico Nazionale e la strategia di cyber difesa. L’attuazione della strategia cloud Italia prevede la migrazione dei data center privi dei requisiti di sicurezza verso altre infrastrutture e soluzioni cloud sicure e verificate dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale entro il 30 giugno 2026 – ha evidenziato – La Strategia Nazionale di cybersicurezza 2022-2026 prevede il raggiungimento di 82 misure di sicurezza entro il 2026. Il quadro appena delineato porta dunque a una considerazione: e cioè che sono state avviate numerose iniziative per potenziare le difese cyber, rese possibili anche grazie al Pnrr, ma che la complessità degli interventi richiede necessariamente delle tempistiche adeguate al raggiungimento delle sfide poste dal processo di trasformazione digitale del Paese”.
Il dossier Tim
Riflettori anche sulla vendita della rete Tim. “Con riferimento alla possibile vendita, come si apprende da notizie di stampa, di alcune quote societarie di Tim al fondo Kkr e al possibile impatto anche sulla proprietà della società di progetto Polo Strategico Nazionale – ha detto Butti – vorrei rassicurare che il Governo dispone di tutti gli strumenti di legge per impedire che i nostri dati pubblici finiscano in mano ad un soggetto privato estero. Saranno, ove fosse necessario, assunte tutte le decisioni di concerto con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e i competenti Dicasteri atte a impedire un grave pregiudizio per gli interessi essenziali dello Stato, della difesa e della sicurezza nazionale”.
Il progetto IT Wallet
Per quanto riguarda lo stato dell’arte del progetto IT Wallet, il portafoglio europeo digitaleche consentirà agli italiani di custodire alcuni documenti, come la patente di guida, sui device elettronici, il sottosegretario ha fatto sapere che l’Italia è in linea con i tempi e che lo strumento sarà disponibile il prossimo anno.
“Sul progetto It-Wallet siamo sostanzialmente in linea con il piano iniziale e contiamo di poter consegnare il Wallet ai cittadini nel prossimo anno”. Il progetto, ha sottolineato Butti, “è in fase di elaborazione e prevede due soluzioni”, una pubblica e una privata con i “medesimi standard tecnologici, per garantire l’interoperabilità e per fornire le stesse garanzie ai cittadini”.
Il Wallet pubblico sarà disponibile con App IO. “E’ stato già ultimato il prototipo concettuale per valutare, in fase pre-decisionale, le potenzialità di sviluppo, attraverso la cooperazione tra Dipartimento per la Trasformazione digitale, PagoPA e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato”. Nel progetto, ha ricordato Butti, “sono anche coinvolte le amministrazioni che stanno fornendo i dati per le prime attestazioni elettroniche che saranno disponibili nel Wallet, cioè la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità”.