IL REPORT

Banda ultralarga, con l’Fwa risparmi sugli investimenti fino a 3,2 miliardi al 2026

Stando a uno studio Eolo-The European House Ambrosetti, la sinergia con l’Ftth consentirebbe di coprire con enormi vantaggi economici 5,8 milioni di unità immobiliari nelle zone meno densamente popolate del Paese. Ma serve una pianificazione territoriale e una revisione dei limiti elettromagnetici. Garrone: “Procedere subito con una riassegnazione della banda a 26 GHz”

Pubblicato il 26 Set 2023

banda larga, fibra, internet1

Risparmi fino a 3 miliardi con la spinta all’Fwa. The European House – Ambrosetti ha elaborato un modello teorico basato su dati medi che esplora i potenziali risparmi economici sugli investimenti derivanti dall’adozione della tecnologia fixed weirelss access; modello al centro del report presentato in collaborazione con Eolo.

 I risparmi

Entrando nel dettaglio il dispiegamento dell’Fwa, in sinergia con l’Ftth, nelle zone meno densamente abitate del Paese consentirà un risparmio compreso tra 2,3 e 3,2 miliardi di euro di investimenti nella copertura del 16% delle Unità Immobiliari (5,8 milioni) con connessione a 1 Gbps. “Questi risultati – si legge nel report – evidenziano l’opportunità di agire a livello nazionale al fine di favorire il pieno dispiegamento del contributo dell’Fwa nel garantire la connettività a 1 Gbps nelle zone a più bassa densità insediativa, favorendo il dialogo e la collaborazione tra gli operatori per la valorizzazione degli asset e del know-how Fwa all’interno dei progetti di infrastrutturazione nelle diverse aree del Paese”. In questo senso, anche il dibattito pubblico dovrebbe maggiormente includere gli asset Fwa come tecnologie strategiche in quanto in grado di portare connettività a 1 Gbps proprio nelle aree in cui vi è più urgenza nel superare il digital divide.

“Nel quadro europeo della connettività, l’Italia presenta ritardi di copertura infrastrutturale e sottoscrizione di servizi, soprattutto con riferimento a connessioni superiori a 100 Mbps, che si riflettono in velocità di navigazione inferiori – ha spiegato Valerio De Molli, Managing Partner e ceo di The European House – Ambrosetti – Inoltre, l’Italia presenta profonde differenze territoriali in termini di velocità di navigazione, tra le diverse province e tra le aree urbane e quelle rurali. Il ritardo è dovuto alle difficoltà di attuazione dell’investimento pubblico (Pnrr) e alla mancanza di stimoli all’investimento privato. Tuttavia, l’Italia è consapevole di quanto sia strategica questa partita e si è dato l’ambizioso obiettivo di coprire l’intero territorio nazionale a 1Gbps entro il 2026, anticipando le richieste dell’UE. Per accelerare e centrare il traguardo, serve adottare un principio di neutralità tecnologica, cioè utilizzare la migliore tecnologia disponibile in base alle caratteristiche del territorio e all’obiettivo da raggiungere. La Fixed Wireless Access, con la sua velocità di implementazione e i costi contenuti, può essere la chiave per portare la connettività nei territori più difficili da coprire con la fibra, per raggiungere i target del Pnrr  e porre l’Italia tra i primi Paesi a livello europeo per copertura e qualità dei servizi”.

“Eolo vanta una leadership indiscussa nell’applicazione delle tecnologie wireless, maturata grazie allo sviluppo della propria rete Fwa, effettuato a fronte di importanti investimenti e al know-how specifico ottenuto in 20 anni di lavoro sul campo – ha evidenziato Guido Garrone, ceo di Eolo – Per permettere a questa tecnologia di esprimere il suo massimo potenziale è fondamentale procedere rapidamente con una riassegnazione della banda a 26 GHz. Auspico che questo processo avvenga mediante procedure competitive che valorizzino gli operatori che hanno dimostrato negli anni di fare un uso efficiente dello spettro assegnato e che dispongono degli asset e delle competenze per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di connettività del Paese”.

Il nodo dei limiti elettromagnetici

Al pari dell’Ftth, la tecnologia Fwa può essere dispiegata per offrire velocità di navigazione a 1 Gbps grazie allo sfruttamento delle onde millimetriche (nello spettro 26 GHz, in linea con i benchmark internazionali) e al passaggio al 5G. La possibilità di sfruttare i vantaggi della tecnologia Fwa nell’assicurare accesso universale a connettività a 1 Gbps non può prescindere dunque da un tempestivo upgrade delle frequenze verso il più efficiente protocollo 5G e dalla loro allocazione, favorendo un assetto concorrenziale tra operatori che eviti situazioni di accaparramento inefficiente delle frequenze e premi il loro efficiente utilizzo nel processo di copertura del Paese con connettività a 1 Gbps.

Il principio di neutralità tecnologica

Ma per raggiungere l’obiettivo di copertura serve concretizzare il principio di neutralità tecnologica, sancito dall’Unione Europea nel Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, che prevede l’utilizzo sinergico di tutte le tecnologie disponibili per realizzare gli obiettivi di connettività. Ad oggi, sono solo due le tecnologie che possono contribuire alla copertura nazionale a 1 Gbps: l’Ftth o fibra ottica “fino alla casa” (dall’inglese Fiber-To-The-Home) e l’Fwa (Fixed Wireless Access), basata su onde radio. Queste due tecnologie sono fortemente sinergiche e complementari: mentre l’Ftth risulta la tecnologia ideale per le aree urbane con maggiore densità abitativa, l’Fwa  si adatta meglio alle aree con minor densità abitativa. Queste ultime sono una specificità del nostro Paese, composto al 39,2% di comuni con meno di 1.000 unità immobiliari per kilometro quadrato (vs grandi città come Milano dove invece la densità abitativa è di oltre 7.000 unità immobiliari per kilometro quadrato) e caratterizzato dalla presenza di case sparse (oltre 2 milioni corrispondente al 5,8% del totale delle unità immobiliari in Italia) anche nei comuni più densamente abitati (ad esempio, il comune di Roma ha oltre 10.ooo unità immobiliari classificate come case sparse occupate da popolazione residente.

La pianificazione

In questo contesto è necessario pianificare attentamente il dispiegamento delle infrastrutture di connettività, favorendo un ruolo complementare e sinergico tra tecnologie Ftth e Fwa attraverso un’attenta attività di rilevazione e pianificazione territoriale che valorizzi specificità di ciascuna tecnologia e consenta di effettuare una progettazione di rete che rappresenti il miglior trade-off, sia in termini temporali che economici, tra utilizzo della fibra e dell’Fwa. Il dispiegamento della tecnologia Fwa, inoltre, richiede un know-how per la progettazione di dettaglio degli interventi di copertura e attivazione, nonché la presenza di una filiera organizzata sul territorio.

“Al fine di garantire l’accesso universale alla connettività a Banda Ultra Larga occorre supportare la valorizzazione degli asset e del know-how degli operatori Fwa all’interno dei progetti di infrastrutturazione nelle diverse aree del Paese – prosegue lo studio – Per centrare gli obiettivi al 2026 e per non disperdere le risorse del Pnrr è quanto mai urgente che il Paese faccia proprio il principio di neutralità tecnologica e utilizzi l’Fwa nelle aree a minor densità abitativa come tecnologia sinergica e complementare alla fibra ottica”.

L’impatto sull’economia dei territori

La connettività digitale rappresenta un prerequisito abilitante per lo sviluppo e la crescita dei Paesi, con importanti ricadute in termini di inclusione economica e sociale. Questa interdipendenza è evidenziata nel modello  elaborato da The European House – Ambrosetti, che mette in relazione le performance di navigazione internet di 1.318 province e 270 regioni europee con 9 indicatori di sviluppo economico, inclusione economica e inclusione sociale. Il modello evidenzia come, a livello europeo, le aree a maggiore connettività hanno innanzitutto più capacità di generare e sostenere le iniziative imprenditoriali: il 57,7% delle province europee con velocità di navigazione superiori a 100 Mbps ha un alto tasso di natalità d’impresa (maggiore del 10%), misurato come rapporto tra nuove imprese e imprese attive nello stesso anno di riferimento. Viceversa, ha un alto tasso di natalità d’impresa solo 1 provincia europea su 10 (10,8%) tra quelle con performance media di navigazione internet inferiori a 30 Mbps.

Se tutte le province italiane al 2019 avessero raggiunto un tasso di sottoscrizione alla Banda Ultra Larga pari a quella della provincia di Milano (la provincia con il più alto tasso di sottoscrizione), di fatto, il Pil nazionale avrebbe potuto contare su 69 miliardi di Euro in più. Inoltre, all’aumentare del tasso di sottoscrizione della Banda Ultra Larga di 1 punto percentuale, la produttività media per lavoratore sarebbe cresciuta di 203 Euro, pari a 2,7 volte la produttività osservata nel quinquennio 2015.

L’impatto sulle tecnologie emergenti

Una rete ultra-performante costituisce il terreno su cui si innestano le attività economiche di oggi e soprattutto di domani. Per far fronte alle crescenti esigenze di connettività in termini di velocità di connessione, capacità, affidabilità e riduzione della latenza, è necessario lavorare sin da subito al “salto tecnologico” a 1 Gbps, consentendo un adeguato sviluppo tecnologico della rete anche nelle aree a bassa densità abitativa. Infatti, l’imponente crescita della data economy mostra come le tecnologie emergenti (IoT, Big Data, Cloud, IA, High Performance Computing e Digital Twins) siano centrali per lo sviluppo economico e abbiano il potenziale per spingere il Pil mondiale verso un notevole incremento nei prossimi anni. Per potersi consolidare anche nel mercato italiano, queste nuove tecnologie necessitano di infrastrutture all’avanguardia, a partire da reti di connettività ad altissima capacità. Per tali ragioni, investire in connettività significa favorire la creazione di nuove catene del valore attorno a queste nuove tecnologie, con impatti significativi per i territori e su interi settori (dall’industria e manufacturing all’energia, dalla sicurezza alla sanità, etc.), costituendo un treno che l’Italia non può lasciarsi sfuggire.

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