Rimarrà in consultazione per 30 giorni, come annunciato in anteprima da CorCom, il Piano degli investimenti per la banda ultralarga nelle aree bianche in cui sono state messe nero su bianco caratteristiche e modalità operative dell’intervento diretto pubblico.
A poco più di un anno dall’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, della Strategia italiana per la banda ultralarga – era il 3 marzo 2015 –il Piano per portare la fibra ottica nelle aree a fallimento di mercato si prepara dunque a entrare nel vivo. Circa 3 miliardi le risorse complessive a disposizione per portare i 30 Mbps a tutti gli italiani e oltre i 100 Mbps all’85% della popolazione al 2020. Il documento è disponibile sul sito di Infratel e nel frattempo lo schema del bando di gara – fa sapere il Mise – è all’attenzione di Anac, Agcm, Agcom e Autorità per l’energia: ricevuti i rispettivi pareri il bando sarà pubblicato per consentire agli operatori di presentare le proprie offerte ed arrivare all’assegnazione della prima gara già subito dopo l’estate.
Atteso già da diverse settimane, pare sia finalmente vicino l’ok della Commissione europea. Ad annunciarlo il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli – a margine di un evento organizzato da Facebook e Confcommercio a Roma – il quale spiega che il governo ha già fatto a Bruxelles la notifica formale “il che vuol dire che la fase istruttoria è chiusa e si può partire”. “Ora si può partire con le gare – ha detto Giacomelli come anticipato da CorCom – che lanceranno investimenti in 6 regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise”
Resta aperto il capitolo Catasto delle reti: il documento, secondo gli auspici di Palazzo Chigi, doveva essere licenziato insieme con le Linee guida. Ma la messa a punto del “censimento” sarebbe ancora in alto mare, dunque la partita è rimandata a data da definirsi. Sul documento in consultazione si puntualizza però che è “di prossima adozione” lo schema di decreto ministeriale (Mise) “recante le regole tecniche per la definizione del Sinfi” (il Sistema Informativo Federato delle Infrastrutture).
Per quanto riguarda lo “scenario” italiano, nel documento messo in consultazione si fa anche il punto sullo stato di avanzamento della connettività nel nostro Paese: La copertura delle reti di accesso Nga è disponibile solo per il 44% delle famiglie a fronte di una media europea del 71% (siamo penultimi nella classifica Ue). Anche sul fronte della percentuale di sottoscrittori al broadband fisso siamo al di sotto della media Ue pari al 72%: in Italia è abbonato alla banda larga il 53% delle famiglie. Last but not least per quel che riguardi l’ultrabroadband (oltre 30 Mbps), ad oggi raggiunge solo il 5,4% degli italiani contro una media europea del 30% (siamo terzultimi).
IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI PER LA BANDA ULTRALARGA NELLE AREE BIANCHE