Gli Stati Uniti di Joe Biden sono determinati a vincere il digital divide che ancora taglia fuori dall’accesso alla banda larga ben 18 milioni di americani, secondo le statistiche del governo federale. Le aree “dimenticate” sono soprattutto quelle rurali, le riserve dei nativi americani e i quartieri poveri delle grandi città. Ora i Democratici del Congresso si sono fatti avanti con una proposta di legge che crea un fondo da 94 miliardi di dollari per finanziare l’accesso a Internet su banda larga negli Stati Uniti nel giro dei prossimi tre-quattro anni.
L’America vuole essere una nazione digitale
L’obiettivo primario della proposta di legge Accessible, affordable Internet for all Act (AAIA) è di allargare la copertura broadband alle aree che ne sono prive, possibilmente facendo il salto direttamente alla banda ultra-larga, e fornire aiuti alle famiglie che non possono permettersi di pagare l’abbonamento a Internet, anche se sono raggiunte dalla banda larga.
Parlando al Washington Post, il deputato Democratico della Casa dei Rappresentanti James Clyburn ha detto che la proposta getterà le basi per forgiare una vera nazione digitale e stimolare le attività economiche in tutto il Paese – un elemento cruciale soprattutto tra le difficoltà create dalla pandemia.
“L’economia non può crescere se le nostre comunità restano senza banda larga”, ha affermato Clyburn. “Gli investimenti che stiamo mettendo in campo, e l’obiettivo di realizzare le connessioni in tre-quattro anni, fa di questa proposta di legge una delle migliori iniziative infrastrutturali che possiamo intraprendere oggi”.
Ci sono altri obiettivi previsti per l’AAIA che viene proposta dai Democratici Usa. La legge include un ulteriore fondo da 6 miliardi di dollari per estendere un programma già varato a dicembre dal Congresso per aiutare le famiglie a pagare gli abbonamenti alla banda larga. Altri 2 miliardi vengono chiesti per migliorare l’accesso a Internet per la didattica a distanza e lo smart working.
L’annosa questione del digital divide
Il digital divide nelle aree meno abitate del Paese, o nelle comunità dove vivono famiglie con reddito basso, è una problematica con cui gli Usa combattono da anni. La pandemia ha evidenziato drammaticamente la necessità di fornire connettività affidabile e veloce a tutti i cittadini, pena l’esclusione totale alla partecipazione alla vita lavorativa e alla formazione scolastica. In era-Covid lo smart working e la didattica a distanza sono diventati la norma e molte persone si sono trovate in difficoltà.
L’accesso alla banda larga, e in particolare a quella ultra-veloce, è anche il prerequisito necessario di un’economia avanzata dove un numero crescente di servizi, pubblici (come i rapporti con la Pubblica amministrazione) e privati (dallo shopping online ai consulti medici) si sta spostando online. Il digital divide mette in discussione la crescita economica e sociale dell’America, tanto che il Senatore Angus King ha definito la copertura in banda larga per le campagne l’equivalente dei programmi per portare l’elettricità nelle aree rurali negli Anni ’30.
Più supporto bipartisan
Le iniziative dei Democratici del Congresso per finanziare con fondi federali la diffusione della banda larga si sono spesso scontrate con l’opposizione dei Repubblicani, che preferiscono lasciare la questione digital divide in mano alle aziende private e alle dinamiche di mercato. Ma è chiaro che l’incentivo per le telco a investire in aree remote o dove non verranno acquistati abbonamenti a Internet è scarso. La pandemia ha tuttavia portato più vicine le posizioni dei due partiti e il Congresso negli ultimi quattro mesi ha già approvato sussidi per la banda larga per un totale di oltre 14 miliardi di dollari.