IL MAXI-PROGETTO

Banda ultralarga, si espande il network sottomarino 2Africa: obiettivo 26 Paesi connessi

L’infrastruttura finanziata da un consorzio a cui partecipano anche China Mobile, Vodafone, Alcatel Submarine Networks e Facebook. Per gli Ott è vitale espandere la copertura Internet nel mondo

Pubblicato il 17 Ago 2021

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Sprint al progetto del maxi-cavo sottomarino 2Africa finanziato da un consorzio internazionale: le imprese partecipanti – tra cui Facebook e China Mobile – hanno deciso di espandere l’infrastruttura aggiungendo nuove aree che saranno connesse alla banda larga. Si tratta delle Isole Seychelles Comoros nell’Oceano Indiano dell’Angola e di una nuova connessione per la Nigeria, come ha annunciato il consorzio stesso.

Il progetto per il cavo 2Africa è stato lanciato lo scorso maggio per fornire elevata capacità di banda al Continente africano e al Medio Oriente. Di recente era stata annunciata anche l’espansione verso le Isole Canarie. Con l’aggiunta delle nuove stazioni di atterraggio, per un totale di 35, 2Africa raggiungerà 26 nazioni. Il completamento del cavo sottomarino è previsto per il 2024.

Facebook moltiplica gli investimenti in infrastruttura Internet

2Africa sarà uno dei maggiori cavi sottomarini mai costruiti, lungo 37.000 chilometri e con un costo di poco meno di 1 miliardo di dollari. 

“Il significativo investimento di Facebook in 2Africa si aggiunge ai tanti altri investimenti che abbiamo fatto nel continente, come gli investimenti in infrastrutture in Sud Africa, Uganda, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo”, ha spiegato su Bloomberg un portavoce di Facebook.

Il progetto 2Africa rientra nella strategia di Facebook di portare connettività Internet veloce nel continente africano, un bacino enorme di potenziali utenti per i suoi servizi. L’Africa ha una popolazione di 1,2 miliardi di persone; chi si connette a Internet lo fa soprattutto via dispositivi mobili.

Il consorzio di imprese per 2Africa

L’anno scorso China Mobile International, Facebook, Mtn GlobalConnect, Orange, Stc, Telecom Egypt, Vodafone e Wiocc hanno annunciato la collaborazione per costruire 2Africa, un cavo sottomarino al servizio del continente africano e del Medio Oriente. Per la realizzazione del progetto, già interamente finanziato con l’obiettivo di migliorare la connettività nella regione, il consorzio internazionale ha scelto Alcatel Submarine Networks (Asn) .

Il cavo ha lo scopo di fornire la capacità e l’affidabilità di Internet necessarie in gran parte dell’Africa, rispondendo anche alla domanda di banda in rapida crescita in Medio Oriente e sostenendo l’espansione di 4G, 5G e accesso fisso ultrabroadband per centinaia di milioni di persone. Nei paesi in cui arriverà il cavo, i fornitori di servizi avranno a disposizione le risorse necessarie a raggiungere i propri clienti grazie ai data center neutrali e alle stazioni di atterraggio via cavo del vettore secondo un principio di equità.

Anche Google punta sui cavi sottomarini

Il settore dei cavi sottomarini ha vissuto una forte crescita negli ultimi anni grazie agli investimenti degli over the top che spingono per una rapida diffusione della banda larga in tutto il mondo. L’80% del capitale infuso di recente nei collegamenti transatlantici arriva da Facebook e Google, interessate a una connettività Internet globale veloce capace di sostenere il trasferimento di grandi volumi di dati.

Proprio Google ha stretto nei giorni scorsi un’alleanza con Sparkle per un cavo sottomarino: loperatore italiano collaborerà con BigG e altre aziende per la realizzazione di Blue & Raman Submarine Cable Systems. Blue System collegherà Italia, Francia, Grecia e Israele e Raman System Giordania, Arabia Saudita, Gibuti, Oman e India. L’operatività di Blue e Raman è prevista nel 2024, mentre la parte tirrenica BlueMed sarà attiva già nel 2022.

I nuovi sistemi di trasmissione via cavo, dotati di 16 coppie di fibra ciascuno, sono progettati seguendo i principi innovativi di “open cable” e “open landing station” per garantire la massima apertura verso altri operatori in termini di gestione della fibra e di accesso ai punti di terminazione dei cavi, stabilendo così un nuovo standard per diversificazione, scalabilità e latenza.

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