BANDA ULTRALARGA

5G e rete unica, i 5Stelle in pressing su Colao

I deputati chiedono al ministro di “sbloccare” il progetto di newco. Intanto Fratelli d’Italia invia una lettera alla Vestager sul cambio di azionariato in Open Fiber

Pubblicato il 20 Set 2021

Palazzo_Chigi_-_Roma_(2010)

Sboccare il progetto sulla rete unica e accelerare sul 5G: queste le richieste al ministro dell’Innovazione Vittorio Colao messe nero su bianco in una nota dai deputati del Movimento 5Stelle in commissione Trasporti e telecomunicazioni. “Nonostante le numerose rassicurazioni del ministro della Transizione digitale Vittorio Colao, l’accordo sulla rete unica è ancora in alto mare. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione 6,7 miliardi per le reti ultra-veloci in tutto il Paese. Eppure, nonostante le numerose interrogazioni e l’impegno del MoVimento, il progetto resta bloccato a quanto fatto dal governo Conte II”, si legge nella nota. “Auspichiamo un rapido cambio di passo anche in tema di 5G. Ad oggi, infatti, non sono stati fatti significativi passi avanti né in termini di investimenti né per ciò che riguarda le semplificazioni normative. Se vogliamo correre dobbiamo uscire dall’impasse e farlo ora. Non abbiamo tanto tempo avanti a noi se vogliamo connettere l’Italia in maniera efficace e sicura con Fibra e 5G entro il 2026”.

Intanto in una lettera alla Commissaria Ue all’Antitrust Margrethe Vestager il capo delegazione di FdI-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, e il deputato Alessio Butti, responsabile telecomunicazioni del partito  esprimono “forti perplessità” per il cambio di controllo azionario di Open Fiber tra Cassa Depositi e Prestiti, attraverso Cdp Equity, e il fondo Mira (Macquarie), che nei prossimi giorni dovrebbe essere notificato formalmente a Bruxelles. “Abbiamo letto sulla stampa italiana che al closing dell’operazione Cdpe salirà dal 50% al 60% e Mita acquisirà il restante 40% a fronte della vendita del 50% dell’Enel. Non nascondiamo le nostre forti perplessità per gli impatti di natura anticoncorrenziale che questa operazione potrebbe avere sul mercato italiano e quindi per i consumatori e le imprese italiane”.

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