La capacità di immaginare e poi implementare scenari e possibilità di innovazione che gli altri non riescono neanche a intravede è il tratto fondamentale dei grandi visionari che hanno fatto la storia della tecnologia. Tra questi rientra sicuramente il professor Charles Kao, che fu tra i primi a intravedere le straordinarie possibilità offerte dalla trasmissione su fibre ottiche. Ingegnere e fisico anglo-cinese, Kao è morto all’età di 84 anni in una casa di riposo a Hong Kong.
Dopo alcuni anni di sperimentazione, nel 1966 insieme a George Hockham pubblicò un articolo di importanza fondamentale sull’uso di tale mezzo per la trasmissione telefonica: dopo aver dimostrato che la forte attenuazione del segnale nelle fibre era dovuta solo alle impurità presenti nel vetro ed era quindi superabile, fissò in 20 dB/km la massima attenuazione che un cavo in fibra ottica doveva avere per essere praticamente utilizzabile per la trasmissione di segnali telefonici. Quella di Kao fu una sfida che fu raccolta e vinta dall’americana Corning Glass, che nel 1970 produsse la prima fibra ottica con attenuazione di 17 dB/km dando il via alla grande corsa alla realizzazione dei sistemi di comunicazione ottica su cui si basa l’odierno mondo digitale.
La sfida tecnologica lanciata da Kao gli valse anche il premio Nobel per la fisica nel 2009 a 100 anni esatti dall’assegnazione dello stesso premio a un altro grande visionario della storia delle telecomunicazioni, Guglielmo Marconi, per i suoi contributi alla telegrafia senza fili.
In questo modo simbolicamente le comunicazioni wired e wireless, oggigiorno sempre più legate tra loro, hanno ottenuto il massimo riconoscimento scientifico volto a valorizzare le scoperte che più di tutte hanno apportato benefici all’umanità.