Ridurre gli oneri amministrativi previsti per la realizzazione delle reti, favorire la condivisione delle infrastrutture e aumentare il grado informativo rispetto alle infrastrutture esistenti. Sono queste, secondo l’Antitrust, gli interventi per velocizzare la realizzazione della rete in fibra ottica, relativamente a quanto previsto dagli emendamenti al Cura Italia.
Secondo l’Antitrust. limitatamente alle aree bianche, potrebbero essere previste deroghe alla regolamentazione vigente volte a permettere l’avvio di un maggior numero di cantieri. Le amministrazioni locali, inoltre, potrebbero mettere a disposizione dei vari operatori le infrastrutture atte ad ospitare le reti di telecomunicazione già esistenti e di loro pertinenza.
In questo senso, l’Autorità auspica che in relazione alle proposte di proroga di gare e concessioni “venga effettuato un attento e necessario bilanciamento tra i benefici di breve periodo e i possibili costi che si potrebbero manifestare in un orizzonte temporale più ampio”. I provvedimenti tesi a posticipare il confronto concorrenziale dovrebbero infatti essere rigorosamente temporanei e direttamente funzionali al superamento dell’emergenza, evitando proroghe automatiche e generalizzate.
L’Antitrust focalizza l’attenzione anche sull’emendamento volto a bloccare il cambio di operatore telefonico o la generazione di nuovi numeri durante l’intera fase di emergenza. “In ragione del fatto che la maggior parte dell’attività di migrazione vengono svolte da remoto – spiega l’Agcm – tale misura si rivela certamente sproporzionata, traducendosi nell’impossibilità per i clienti di cambiare fornitore, in un momento in cui trovare l’offerta commerciale di servizi di telefonia più consona alle nuove esigenze è cruciale e preziosi possono essere i benefici del confronto competitivo (prezzi più bassi o servizi migliori)”.