Le linee broadband complessive, a fine settembre 2022, sono 18,6 milioni, risultando in riduzione di 90mila unità su base annua, flessione in gran parte concentrata nell’ultimo trimestre dell’anno, in cui la crescita degli accessi Ftth (+209mila) non è bastata a bilanciare il decremento, in particolare, delle linee Dsl. È quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale Agcom (SCARICA QUI IL DOCUMENTO).
Crescono Fttc e Ftth
Le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno superato l’81% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 30,2% del dicembre 2018, al 68,0% del dicembre 2022. Le linee Fttc (fiber to the cabinet) sono aumentate di circa 39mila su base annua arrivando a 3,8 milioni. Quelle Ftth (fiber to the home) di circa 820mila unità su base annua e, a fine dicembre, risultano non lontane dai 3,5 milioni di accessi. In crescita, anche se in misura più contenuta, risultano anche le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 80mila unità nell’anno, hanno quasi raggiunto 1,8 milioni di linee.
Le linee in rame a -1,1 milioni
Nel corso del 2022 è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di oltre 1,1 milioni (circa 7,5 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, nello stesso periodo, sono aumentate di circa 920mila.
Tim guida il mercato broadband con il 40%
Tim si conferma il maggiore operatore broadband con il 40,0%, seguito da Vodafone con il 16,8%, Fastweb con il 14,4% e Wind Tre con il 14,3%.