L’Italia mette in pausa le trattative con Starlink mentre dalla Cina si espande un nuovo attore della banda larga satellitare chiamato SpaceSail: segnali inequivocabili che il panorama competitivo per l’azienda spaziale di Elon Musk sta diventando più affollato e – com’era prevedibile visti gli stretti legami del miliardario col presidente degli Stati Uniti Donald Trump – si intreccia con le questioni geopolitiche. È chiaro che Starlink non è un provider come gli altri e che, più in generale, la partita della connettività via satellite è per tutti i Paesi strategica.
Il governo italiano mette in pausa Starlink
Starlink, parte dell’azienda spaziale SpaceX di Musk, è il più grande fornitore di connettività via satellite con quasi 7.000 satelliti in orbita bassa (Leo) e un piano che ne prevede 42.000 totali alla fine del 2030. Il governo italiano, dopo i recenti incontri e le manifestazioni di amicizia della premier Giorgia Meloni con Musk e Trump, sembrava aver avviato dei negoziati con Starlink per le connessioni criptate dei funzionari italiani del governo operanti in aree ad alto rischio.
Ora il ministro della Difesa Gudo Crosetto fa sapere (come riportato dal quotidiano la Repubblica) che le trattative con SpaceX sono in stallo, per motivi legati alle tensioni geopolitiche e alla sicurezza europea. “Mi sembra tutto fermo”, ha dichiarato Crosetto. “La questione è passata da Starlink alle dichiarazioni e alla persona di Musk. Quando le polemiche si calmeranno, si affronterà la questione dal punto di vista tecnico. Il punto cruciale è: qual è l’opzione più sicura e utile per la nazione?”.
Di fronte alle critiche dell’opposizione – che teme i rischi di affidare contratti a un’azienda privata estera e anche di accantonare i progetti sulla fibra a favore del satellite – il governo italiano starebbe esplorando alternative a Starlink, in particolare l’europea Eutelsat e Iris2.
Già qualche giorno fa il sottosegretario al ministero dell’Ambiente, Claudio Barbaro, ha dichiarato in aula alla Camera che, “In merito alla possibilità di introdurre la comunicazione satellitare nelle aree bianche o grigie, il ministero delle Imprese informa che non è prevista l’introduzione della connessione satellitare nella aree bianche del Piano banda ultra larga“. Barbaro ha così risposto a un’interpellanza urgente di Azione sulle iniziative volte alla salvaguardia delle infrastrutture digitali strategiche nazionali, con particolare riferimento alla prospettiva di partecipazione di soggetti extraeuropei ad aziende operanti nel settore della rete in fibra ottica e della connessione satellitare.
In Cina concorrenza ai satelliti di Musk da SpaceSail
Anche altre nazioni nel mondo vogliono alternative al servizio Musk per motivi strategici. Innanzitutto la Cina, che sta finanziando l’industria del satellite e ha lanciato un totale di 263 satelliti Leo solo nello scorso anno (dati riportati da Analysys Mason). Una delle maggiori società cinesi del satellite è SpaceSail, con sede centrale a Shanghai, che a novembre del 2024 ha firmato un accordo con il Brasile e ha affermato di essere in trattative con altri 30 Paesi. A gennaio ha iniziato a operare in Kazakhstan, come riporta Reuters. SpaceSail intende lanciare 648 satelliti Leo nel 2025 e 15.000 entro il 2030.
Il governo del Brasile starebbe trattando anche con Project Kuiper, servizio internet satellite finanziato da Jeff Bezos di Amazon, e con la canadese Telesat, secondo le indiscrezioni pubblicate dalla stessa agenzia di informazione.
Quanto vale il mercato della banda larga satellitare
La banda larga satellitare rappresenta una rivoluzione nel modo in cui concepiamo l’accesso a Internet. Questa tecnologia avanzata utilizza satelliti posizionati nello spazio per fornire connessioni Internet ad alta velocità a utenti situati in qualsiasi parte del mondo. La particolarità della banda larga satellitare risiede nella sua capacità di bypassare le tradizionali infrastrutture terrestri, come i cavi in rame o la fibra ottica, rendendola particolarmente utile in aree geograficamente isolate o difficili da raggiungere con i metodi convenzionali.
Secondo le stime di Global Market Insights, il mercato dei servizi satellitari a banda larga valeva 3,2 miliardi di dollari nel 2023 e registrerà un Cagr di oltre il 7,5% tra il 2024 e il 2032, fino a valore 6,3 miliardi di dollari. La crescente domanda di internet ad alta velocità e a costi economici, soprattutto nelle aree remote difficili da raggiungere con i cavi fisici, è il primo fattore che fa crescere il mercato.
D’altro canto il settore è caratterizzato da alti costi per il lancio e il mantenimento dei satelliti e questo alza le barriere d’ingresso e restringe il mercato a pochi fornitori con grandi capacità di investimento. Nel lungo termine, questi fattori potrebbero rallentare la crescita del settore e ridurne la capacità di innovazione o determinare un aumento dei prezzi del servizio per gli utenti finali.