Al 2026 la maggior parte del territorio italiano sarà dotato di reti a banda ultralarga. Il numero di civici nelle aree nere oscillerà tra il 39% e il 52% sul totale, quello nelle aree grigie tra il 43% e 54% e nelle aree bianche il restante 5%-7%. Ma le percentuali di copertura variano – e non di poco – all’esame delle diverse velocità di picco in download: 100 Mb/s, 200 Mb e 300 Mb/s, l’optimum nell’ambito del piano “Italia a 1 Giga”, sul quale è stata appena avviata la consultazione pubblica.
Su 21.323.878 di civici mappati si oscilla fra il 71% e il 92,3% per i 100 Mb, fra il 71% e l’84,2% per i 200 Mb e fra il 71 e il 73,6% per i 300 Mb.
Questa la proiezione che emerge a seguito della mappatura effettuata da Infratel, la società in house del Mise guidata da Marco Bellezza (QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLA MAPPATURA). “Gli operatori (47 quelli che hanno partecipato alla ricognizione, ndr) hanno reso noti i piani di copertura, chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive, adottate dai competenti organi di indirizzo e gestione degli operatori e completamente finanziati. Gli stessi hanno, inoltre, indicato le coperture di rete, disponibili alla data del 30 aprile 2021 e da realizzare entro il 2026”, si legge nel documento di sintesi pubblicato da Infratel.
La “forchetta” delle percentuali non è un elemento da poco: la stima sulle aree nere in Nga prevede uno scarto di ben 13 punti percentuali e di 11 punti in quelle grigie. E sono l’adozione e le performance raggiungibili con la tecnologia Fwa a fare la differenza. “Ad esito della mappatura è stato possibile individuare, esclusivamente con riferimento alle reti wired i civici nei quali è presente o lo sarà entro il 2026 una o più infrastrutture Nga. Infatti non è stato possibile identificare i civici che possono essere effettivamente serviti (Served) dalle reti Fwa che corrispondono mediamente al 10% dei civici dichiarati coperti (Passed) dagli operatori con dette reti”, si legge nella relazione di Infratel. E la forchetta si modifica ulteriormente al confronto – regione per regione – dei civici dichiarati coperti con diverse velocità di download, ossia almeno 100 Mbit/s, almeno 200 Mbit/s e almeno 300 Mbit/s.
La questione Fwa
Le dichiarazioni di copertura degli operatori sono riferite ai civici “Passed”, quelli che sono all’interno dell’area di copertura radio-elettrica delle stazioni radio base. “Sulla base delle informazioni fornite dagli operatori Fwa in relazione al dimensionamento delle proprie reti in termini di capacità (siti radio, settori e bande disponibili) è stato possibile verificare che il numero di civici “Served”, ossia quelli che possono essere effettivamente serviti da tali operatori in base ai criteri definiti nel manuale di mappatura, risulta mediamente intorno al 10% del numero dei civici Passed – si legge nella relazione -. Tuttavia, gli operatori Fwa hanno rappresentato di non essere in grado di fornire una precisa identificazione del sotto-insieme di indirizzi civici effettivamente serviti (Served). Alcuni operatori hanno dichiarato di poter aumentare la predetta percentuale media relativa al rapporto tra civici Served e Passed in ragione di alcuni fattori, tra cui l’evoluzione tecnologica, la conseguente maggiore efficienza spettrale e la possibilità di densificare i siti radio base, senza tuttavia fornire adeguate evidenze a supporto di tale affermazione”.
Per fare qualche esempio nella regione Abruzzo, tenendo come riferimento la velocità di download a 100 Mb/s, si passa dal 47% delle unità senza Fwa all’82% con Fwa passed. E nelle regioni più virtuose, ad esempio il Friuli Venezia Giulia si oscilla dall’84% senza Fwa al 96% con Fwa passed.
I fondi pubblici per le aree a fallimento di mercato
È sulle aree grigie che si gioca la partita dei fondi previsti nell’ambito del Recovery Plan. Ed evidentemente anche sulla porzione restante delle aree bianche emersa dalla mappatura: “Vale al riguardo osservare che la presenza di civici bianchi, al di fuori del perimetro di intervento previsto nell’ambito del Piano “Aree bianche” affidato al concessionario pubblico, è strettamente legata alla variazione delle attuali dichiarazioni degli operatori rispetto a quelle fornite nelle mappature svolte negli anni precedenti dai quali emergeva la previsione di copertura di tali civici con almeno una rete Nga, nonché all’aggiornamento dei criteri di mappatura in linea con quanto definito nelle linee guida del Berec”, puntualizza Infratel nel documento di sintesi.