STRATEGIE

Banda ultralarga, al via i lavori. Firmati i primi contratti con Inwit, Open Fiber e Tim

Entra nel vivo il Piano per portare Internet veloce in 7 milioni di civici e potenziare il 5G in oltre 11mila siti radiomobili. Verranno inoltre realizzati nuovi impianti in 1.400 aree del Paese considerate a fallimento di mercato

Pubblicato il 29 Lug 2022

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Il Piano Italia a 1 Giga entra nel vivo. Firmati oggi, alla presenza del ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, i contratti per l’avvio dei lavori relativi ai bandi “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G” tra l’ad di Infratel Italia, Marco Bellezza e i rappresentanti delle aziende aggiudicatarie Inwit, Open Fiber e Tim.

Via ai lavori per “Italia a 1 Giga” e 5G

Entrano così nell’operatività le attività per portare entro il 2026 internet veloce in circa 7 milioni di civici, potenziare la tecnologia 5G in oltre 11.000 siti radiomobili esistenti e per la creazione di nuove stazioni radiomobili in quasi 1.400 aree del Paese, considerate a fallimento di mercato.

Ai lavori relativi al bando “Italia a 1 Giga” sono stati destinati 3,4 miliardi di euro, per le reti mobili 5G sono stati destinati, con due bandi a incentivo distinti, 725 milioni di euro per il potenziamento delle reti mobili esistenti e 346 milioni di euro per le nuove stazioni radiomobili.

Le procedure sono gestite da Infratel Italia sulla base della convenzione stipulata con il Dipartimento per la trasformazione digitale e Invitalia.

Cosa prevedono i due bandi

Per il bando “Italia a 1 Giga”, i civici interessati sono distribuiti in 15 aree geografiche in tutta Italia, di cui 8 assegnate a Open fiber e 7 al raggruppamento guidato da Tim con FiberCop. I fondi pubblici coprono fino al 70% degli investimenti.

Le iniziative dedicate al 5G sono suddivise in due bandi “a incentivo” distinti, entrambi con finanziamento pubblico fino al 90% del costo complessivo delle opere. Il primo bando, assegnato a Tim, prevede investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti. Il secondo bando, assegnato al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Inwit, Vodafone e Tim, è dedicato alla densificazione delle reti 5G, finanziando la realizzazione di nuove stazioni radio base con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink.

Reti mobili fasciate in fibra, Italia prima in Europa

Grazie all’investimento a favore dello sviluppo delle reti 5G, adottato in conformità alla normativa Ue sugli aiuti di Stato, sarà possibile – si legge nella nota del ministero – “garantire continuità del servizio di connettività mobile ad elevate prestazioni sul territorio nazionale e soddisfare il fabbisogno di servizi mobili innovativi anche nelle zone del Paese più complesse per il mercato”.  L’Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere reti mobili 5G interamente rilegate in fibra ottica, requisito essenziale per garantire altissima velocità di connessione e minima latenza ovunque.
Tutte le reti fisse e mobili finanziate sono soggette agli obblighi di accesso all’ingrosso secondo le condizioni definite dall’Agcom.

Le azioni del governo

In 13 mesi il Governo ha approvato la strategia, ottenuto le autorizzazioni europee e assegnato tutti i bandi previsti dal Pnrr, anticipando gli obiettivi europei, per un totale di oltre 5,5 miliardi di euro di risorse pubbliche, portando allo Stato un risparmio di circa 1,2 miliardi e attraendo investimenti privati per oltre 2,2 miliardi di euro.

La nuova strategia punta a connettere in quattro anni tutta l’Italia con reti ad altissima velocità fisse e mobili, incluse le scuole e le strutture sanitarie che potranno quindi garantire servizi ad altissime prestazioni.

Gli interventi contribuiranno significativamente all’eliminazione del digital divide con impatti estremamente positivi sulla vita di tutti i cittadini in termini di opportunità, uguaglianza ed inclusione sociale.

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