IL PROGETTO

Banda ultralarga, all’Università di Napoli triplicata la velocità. E in campo un “fiber doctor”



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Le tecnologie Wdm e OptiXtrans E6600 di Huawei hanno consentito la messa a punto di una piattaforma tecnologica di ultima generazione in grado di supportare la crescente domanda di larghezza di banda e traffico dati, ottimizzando la connettività tra i diversi campus e la rete nazionale di ricerca e istruzione

Pubblicato il 5 feb 2025



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Huawei accelera la digitalizzazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II con un’infrastruttura in fibra ottica che triplica la capacità di trasmissione dati. La big cinese ha infatti collaborato con lo storico ateneo, fondato nel 1224, per modernizzare e potenziare la sua infrastruttura di rete attraverso l’adozione della tecnologia Wdm (Wavelength Division Multiplexing) e la serie OptiXtrans E6600 Huawei: l’Università è così stata dotata di una piattaforma tecnologica di ultima generazione in grado di supportare la crescente domanda di larghezza di banda e traffico dati, ottimizzando la connettività tra i diversi campus e la rete nazionale di ricerca e istruzione.

Infrastruttura sotto la pressione della crescita di dati

Negli ultimi anni, l’Università Federico II ha visto un’esplosione dei dati generati dalle sue attività accademiche, di ricerca e amministrative. Questa crescita ha messo a dura prova l’infrastruttura di rete esistente, che necessitava di un significativo rinnovamento per rispondere alle sfide della digitalizzazione. Il dipartimento IT ha quindi avviato un ambizioso progetto di modernizzazione per affrontare l’incremento esponenziale dei dati previsto nei prossimi 5-10 anni, migliorando la gestione, la sicurezza e l’efficienza della rete. L’obiettivo era garantire una trasmissione dati ad alta velocità, affidabile e scalabile, capace di supportare le esigenze oggi e nel futuro.

La riposta di Huawei

Huawei ha risposto a queste esigenze con la sua soluzione avanzata Wdm, proponendo la serie OptiXtrans E6600, che include i modelli OptiXtrans E6616 e E6608T. Questi dispositivi sono progettati per supportare una larghezza di banda da 100Gbps a 400Gbps e sono ideali per reti metropolitane e scenari di grande capacità come quelli dell’Università Federico II. La soluzione offre prestazioni adeguate ad applicazioni critiche come la ricerca scientifica, l’istruzione e la gestione amministrativa, assicurando che tutti i servizi possano funzionare in modo integrato e senza interruzioni. La tecnologia Wdm, infatti, consente di multiplexare diverse lunghezze d’onda in una singola fibra ottica, ottimizzando l’uso delle risorse e migliorando l’efficienza della rete.

Le tre fasi del progetto

Il progetto di modernizzazione è stato articolato in tre fasi. Nella prima fase, è stato costruito un nuovo anello Wdm per migliorare l’interconnessione tra i campus e ridurre i colli di bottiglia, garantendo una comunicazione più efficiente con la rete nazionale di ricerca. Nella seconda fase, i servizi esistenti a 10GE sono stati aggiornati a 100GE, ampliando l’infrastruttura e integrando nuovi siti nell’anello Wdm. La terza fase prevede l’aggiornamento della capacità di banda fino a 400Gbps per lunghezza d’onda, in modo da far fronte ai volumi di dati che cresceranno nei prossimi anni. Attualmente, l’Università Federico II ha una connessione a 200Gbps, con la pianificazione di estenderla fino a 400Gbps.

Funzionalità intelligenti in campo: il “fiber doctor”

Huawei ha anche implementato funzionalità intelligenti per migliorare la gestione della rete. Una delle caratteristiche distintive della soluzione è la funzione “Fiber Doctor”, che consente al team IT dell’Università di localizzare i guasti in tempo reale con grande precisione. Questo strumento ha ridotto significativamente i tempi di risoluzione dei guasti: se in precedenza il processo richiedeva fino a 6 ore, oggi, grazie alla localizzazione precisa del problema su una mappa Gis, i tempi di ripristino sono stati ridotti a sole 3 ore. Questo ha migliorato notevolmente l’efficienza operativa, permettendo al team IT di intervenire tempestivamente e ridurre i disagi per gli utenti.

“Grazie a Huawei – afferma Carmine Piccolo, Direttore Tecnico della Rete di Ateneo -, la nostra rete è ora pronta a supportare la crescita esponenziale dei dati e l’evoluzione tecnologica continua. La soluzione Wdm ci fornirà la flessibilità e la capacità necessarie per affrontare le sfide legate alla gestione di enormi volumi di dati e garantirà che la nostra infrastruttura rimanga al passo con le future esigenze tecnologiche”.

“Questa collaborazione conferma l’impegno di Huawei nel supportare la digitalizzazione di diverse tipologie di settori, compreso quello accademico, fornendo soluzioni che consentono alle università di affrontare in maniera efficace le sfide legate alla gestione dei dati, migliorando la ricerca, l’insegnamento e l’efficienza operativa in generale. In questo contesto, la nostra azienda continua a essere un partner strategico per le istituzioni educative, contribuendo a costruire reti moderne e altamente performanti, che soddisfano le esigenze di un mondo sempre più interconnesso e digitale”, conclude Alexandre Grandeaux, Chief Technology Officer di Huawei Enterprise Italia.

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