PNRR

Banda ultralarga, Anie: “Milestone vanno riviste, imprese di rete rischiano colpo di grazia”

Inflazione, rincaro delle materie prime, incremento del costo della manodopera: le condizioni non sono più compatibili con le tempistiche del Piano. L’appello a Infratel e Governo: servono azioni urgenti, esigenze della filiera rimaste inascoltate a partire dalle logiche dei subappalti

Pubblicato il 09 Nov 2022

Luigi Piergiovanni

Presidente Anie Sit

fibra-ottica

Il primo grido dall’arme di Federazione Anie sulla carenza di forza lavoro nella filiera delle telecomunicazioni spegnerà quest’anno la seconda candelina, e con un’amara soddisfazione si nota che adesso la notizia, richiamata anche dalla nuova compagine di governo, inizia ad essere ripresa e rilanciata in modo sempre più costante dai principali attori di mercato.

Il primo incontro formale tra Anie ed Infratel si è tenuto ad inizio 2022, dove si è chiaramente espressa la difficoltà di mercato nello scalare le numeriche previste dal Pnrr, in quanto già i principali player del mercato della costruzione delle infrastrutture di rete riscontravano difficoltà nell’eseguire gli appalti in corso di lavorazione.

Ad Infratel sono state segnalate tutte le difficoltà sopra menzionate, ossia il fatto che il mercato Tlc non è attrattivo soprattutto relativamente alle attività di basso profilo, ossia scavo posa e giunzione delle reti, che i settori limitrofi, in particolare quello elettrico ed edile, stavano drenando manodopera, e tutte le criticità legate proprio alla scarsa sostenibilità in primis per gli operatori che quindi si trasferiva sulle filiere adiacenti, in particolare sulla costruzione di rete.

Sono state inoltre descritte criticità, come quella dell’esposizione finanziaria che tali contratti generano, la necessità di anticipi contrattuali prima per gli operatori e a seguire quindi per le imprese, della necessità di indicizzazione all’inflazione, e quindi un riconoscimento dei ristori anche ai concessionari e tutte le misure che Anie riteneva necessarie per permettere alle proprie associate i corretti investimenti.

Dopo le segnalazioni ad Infratel si sono susseguiti una serie di incontri istituzionali, come ad esempio al ministero dello Sviluppo Economico, incontro che ha stimolato l’apertura del primo tavolo Telco del 24 maggio, poi sospeso senza i risultati attesi. Il 12 aprile è stato inviato un position paper al ministero della Transizione Digitale, con richiesta urgente di incontro, che però non ha mai avuto seguito nonostante importanti e continui solleciti. Questa attività di informazione di tutti gli addetti ai lavori è poi stata ripresa durante il convegno Anie di luglio 2022, dove ancora una volta sono state espresse, con tutti i dettagli numerici, le criticità nel mettere a terra i numeri del Pnrr.

Leggere in questi giorni che il problema della filiera dei costruttori di rete risiede nel piccolo subappalto che non viene adeguatamente valorizzato, fa percepire che forse la comunicazione sopra descritta non è stata efficace e quindi è necessario fare chiarezza su qualche punto.

Come funziona il subappalto nei progetti di banda ultralarga

Dalla partenza dei grandi appalti pubblici e privati relativi alle reti in fibra, le principali imprese di comparto finanziano il mondo del subappalto e tutta la filiera, con pagamenti spesso anticipati rispetto alle lavorazioni e sicuramente molto anticipati rispetto agli incassi, sostengono i piccoli fornitori per l’acquisto di mezzi e attrezzature e si fanno carico sempre più spesso dell’acquisto diretto dei materiali relativi alle lavorazioni.

Anche dove operano tramite subappalto, gestiscono attraverso assistenti tecnici e strutture di governance l’enorme burocrazia necessaria ai collaudi ed alla rendicontazione delle opere, supportano i fornitori nell’esecuzione dei corsi propedeutici alle entrate in cantiere. Garantiscono il lavoro di queste aziende tramite le emissioni di garanzie fidejussorie e assicurative, senza, al contrario, riceverne, intervengono direttamente dove, sempre più spesso le piccole aziende sono costrette a fermarsi, perché altri settori drenano la loro manodopera. Per riassumere le principali imprese del settore svolgono un ruolo di garanzia per tutto l’ecosistema della forza lavoro e spesso ne assorbono tutte le inefficienze ivi incluse quelle burocratiche, con ingenti capitali bloccati nelle casse dello stato.

Con le telco accordi e azioni, ma le istituzioni sono latitanti

I veri problemi della filiera sono quelli che da tempo portiamo avanti come associazione di categoria, e purtroppo sono ad oggi ascoltati solo dagli operatori e dai concessionari, con i quali si stanno mettendo in campo azioni a sostegno dell’operatività, ma non dalle istituzioni e da chi ha in carico il governo di queste attività.

Riteniamo che ad oggi il piano sia ancora gestibile, ma non con le ripartizioni temporali previste, in quanto ripetiamo che relativamente alle richieste nulla è stato fatto.

Inflazione, rincari energia e costi della manodopera: contesto peggiorato

Ad oggi le condizioni al contorno sono ulteriormente peggiorate a causa dell’inflazione, del rincaro delle materie prime e dell’incremento del costo della manodopera, parametri che pesano moltissimo nel nostro comparto. I tempi di formazione ed inserimento delle risorse in campo ed i tempi di consegna di mezzi ed attrezzature, a causa dei noti problemi di shortage dei componenti, non sono compatibili con le tempistiche di piano.

Pnrr, le milestone contrattuali vanno riviste

Federazione Anie esprime quindi a gran forza ad Infratel e al governo la necessità che le prime milestone contrattuali vengano riviste temporalmente così come deve essere rivista la possibilità anche per i concessionari di ricevere gli anticipi contrattuali da rilasciare sulla filiera. Riteniamo inoltre che la logica punitiva delle penali previste nei contratti vada sospesa, perché l’applicazione di tali penalità ai concessionari, che obbligatoriamente si riverserebbe sulla filiera, darebbe il colpo di grazia e fermerebbe anche quei pochi investimenti che si stanno facendo indebolendo ulteriormente il mercato.

Federazione Anie auspica infine un rapido confronto con le istituzioni in modo da poter condividere gli interventi urgenti, già presentati e richiesti al precedente governo, ma rimasti inascoltati.

Il 14 dicembre Luigi Piergiovanni a Telco per l’Italia

Del tema della manodopera per i cantieri Pnrr (e non solo) e della questione dei subappalti si discuterà in occasione dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia, l’evento CorCom-Digital360 in programma il prossimo 14 dicembre. Per info e iscrizioni cliccare qui

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