LA MAPPATURA

Banda ultralarga, balzo in avanti nel 2022 grazie all’Fwa. Ma forte gap nelle aree grigie

È quanto emerge dal primo esito della consultazione Infratel: oltre il 77% dei civici nelle zone ad alta densità sarà dotato di connettività veloce. Fuori dai giochi 80mila immobili che vanno dunque ad aggiungersi alle aree bianche: interventi finanziabili coi fondi pubblici

Pubblicato il 10 Set 2020

Screenshot_2020-09-10 Esiti Consultazione 2020 - Banda Ultra Larga

Oltre il 77% degli immobili italiani – per l’esattezza dei numeri civici – localizzati nelle aree grigie e nere sarà dotato di infrastrutture a banda ultralarga in fibra o in modalità Fwa entro fine 2022: questa la stima messa nero su bianco da Infratel, la in-house del Mise guidata da Marco Bellezza, sulla base dei piani di investimento forniti da 44 operatori di Tlc che aggiorna dunque la mappatura nazionale. (qui il documento di sintesi con tutti i risultati)

Si tratta di un primo esito della consultazione pubblica avviata lo scorso 23 giugno da cui emerge da un lato un netto balzo in avanti se si considera che la copertura ad oggi risulta al 23,1% e dall’altro mostra l’evidenza di un gap che anche di qui a due anni non sarà colmato in toto. Un gap che appare ancor più importante considerato che si parla di aree nere (le città e i centri urbani ad elevata competizione fra telco) e soprattutto di aree grigie, quelle in cui si concentra la maggior parte del tessuto economico e industriale, le aziende per intenderci.

A fine 2022 infatti su 20,7 milioni di numeri civici ne saranno coperti 16 milioni ma di questi solo 765mila nelle aree grigie in cui oltre 2 milioni di strutture continueranno a essere servite solo dal rame.

A consentire l’accelerazione – da quanto risulta dalla documentazione – saranno le tecnologie “ibride” fixed wireless access più che l’Ftth: “l’impiego della tecnologia radio aumenterà in misura considerevole – si legge – .Infatti oltre il 28% dei civici Vhcn (Very High Capacity Networks) sarà connesso con tecnologia Fwa”.

La ripartizione geografica

Riguardo alla ripartizione regionale sono Umbria, Friuli Venezia Giulia, Marche e Veneto le regioni in cui si stima il più elevato tasso di copertura ultrabroadband, in fibra o fwa al 2022 con tassi oltre il 95%. Di contro il rame continuerà a fare la parte del leone in Basilicata, Calabria, Molise e Sardegna, considerate le 4 regioni che resteranno più indietro.

Resteranno “scoperti” circa 80.000 civici che dunque vengono inclusi nelle aree bianche (a fallimento di mercato) e sulla base di quanto disposto dalla “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga”, “potranno da subito, essere oggetto di piani di intervento pubblici”, rende noto Infratel.

Nelle prossime settimane Infratel Italia aggiornerà i dati sulla piattaforma https://bandaultralarga.italia.it/ tenendo conto delle nuove classificazioni e dei dati forniti dagli operatori. E per approfondire l’analisi e soprattutto i piani di investimento degli operatori la in-house del Mise svolgerà una serie di audizioni.

Piano Bul, lo stato di avanzamento dei cantieri: i dati Infratel

• 653 comuni con lavori avviati per 722.537 unità immobiliari over 100 Mbit/s.
• €297.279.883 di ordini emessi, per un totale di €1.443.522.503.
• 430 comuni completati.
• 372 comuni collaudati in campo a settembre 2020.
• 514 comuni collaudabili a settembre 2020.
• 739 comuni aperti in deroga alla commercializzazione.
• 492.142 unità immobiliari vendibili in FTTH e 360.906 in FWA.

Il nuovo portale Bandaultralarga.it

È online dal 15 giugno il nuovo portale Bandaultralarga.Italia.it, dedicato allo stato di avanzamento dei lavori del Piano Bul con tutti i dettagli in tempo reale sull’andamento dei cantieri. “Si tratta del primo progetto del mio mandato portato a termine grazie ad un lavoro intenso condotto dal dipartimento Ingegneria e Data Integration di Infratel Italia in collaborazione con i fornitori Accenture e Accurat, società specializzata in data visualitazion”, spiega l’Ad di Infratel Marco Bellezza. Accedendo alla nuova piattaforma si potrà avere contezza, nella misura più granulare possibile ossia con la massima precisione, del lavoro svolto dalla concessionaria, così come delle attività – dalla verifica della progettazione, al controllo cantieri fino ai collaudi – di Infratel Italia nella sua veste di concedente delle opere su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico.

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