Hanno preso il via le attività operative legate formazione dei detenuti previste dal protocollo d’intesa siglato da dipartimento per la Trasformazione digitale, dipartimento per l’Amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, Infratel Italia, Consorzio Asi Caserta, Anie Sit e gli operatori Fastweb, Fibercop, Intred, Inwit, Open Fiber, Telecom Italia, Vodafone Italia, interessati all’attuazione dei Piani previsti nell’ambito dell’Investimento 3 “Reti ultraveloci e 5G” della Missione 1, Componente 2 del Pnrr per favorire il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro e nella società civile.
Si tratta di un progetto pilota di rilevanza sociale già stato avviato in diversi istituti di pena, tra cui l’Istituto di Volterra, dove si parte dalla formazione dei detenuti per lo sviluppo di competenze tecniche utili nel settore della posa e giunzione delle reti in fibra ottica.
Competenze per la posa della fibra: formazione per i detenuti
“Il nostro obiettivo è chiaro: formare persone capaci di contribuire alla società una volta reinserite, riducendo le possibilità di recidiva attraverso un’opportunità concreta di lavoro”, ha dichiarato Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica. “Questo progetto rappresenta un esempio di cooperazione virtuosa tra istituzioni e aziende per un impatto sociale positivo e duraturo”.
Il progetto nasce dalla volontà del dipartimento per la Trasformazione digitale di offrire alle persone detenute un’opportunità concreta di reinserimento, unendo l’esigenza di qualificare nuove risorse, per un settore a domanda di lavoro crescente, con l’importanza del recupero sociale.
Da una parte sarà possibile sopperire alla carenza di manodopera per le attività di posa e giunzione delle reti in fibra ottica e dall’altra si offriranno alle persone detenute nuove occasioni di reinserimento nella società attraverso la formazione e il lavoro.
Infrastrutture digitali e reinserimento, il coinvolgimento delle telco
Una nota dello stesso Dipartimento sottolinea che gli studi dimostrano che i detenuti che ricevono formazione professionale in carcere hanno minori probabilità di recidiva rispetto a coloro che non accedono a tali percorsi formativi, favorendo così un ritorno positivo per l’intera collettività.
Grazie al coinvolgimento degli operatori tlc e del Consorzio Asi Caserta, i detenuti selezionati ricevono una formazione professionale di qualità, orientata all’impiego nel settore delle infrastrutture digitali, che include attività pratiche e teoriche, anche in modalità a distanza.
Le attività formative sono organizzate in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap), che si occupa della gestione operativa del progetto.
A supporto di questa iniziativa, gli operatori tlc garantiscono, inoltre, opportunità di impiego per i partecipanti più meritevoli, contribuendo così a promuovere l’integrazione dei detenuti nella società e nel mercato del lavoro.
Pnrr, l’intesa sulla formazione dei detenuti si amplia
L’accordo siglato a giugno, che rimarrà valido fino al 30 giugno 2026, è un secondo passo che amplia la portata dell’intesa siglata a giugno 2022 dal ministero della Giustizia e dal dipartimento per la trasformazione digitale. Il nuovo accordo, infatti, include tutte le imprese impegnate su progetti Pnrr e coinvolge una serie di istituti penitenziari su tutto il territorio nazionale e quindi un numero maggiore di detenuti: a oggi infatti sono più di 700 coloro che hanno avanzato la propria candidatura secondo la ricognizione effettuata dal Dap: ora ognuna sarà valutata attentamene prima di concedere l’autorizzazione ad accedere al progetto.
Al dipartimento per la Trasformazione digitale spetta il compito di facilitare la collaborazione tra le istituzioni e gli operatori tlc, mentre il Dap selezionerà i soggetti idonei per le opportunità di impiego, metterà a disposizione i locali necessari per la formazione professionale nelle carceri e si occuperà della sorveglianza durante le attività formative. Le telco, supportate da Infratel Italia, assumeranno i detenuti e offriranno loro la formazione professionale, anche a distanza. Al Consorzio Asi Caserta è stato assegnata la responsabilità della formazione.
L’iniziativa del Fondo per la Repubblica Digitale
Il Fondo per la Repubblica Digitale lancia “Fuoriclasse”, il nuovo bando da 5 milioni di euro, in collaborazione con Cnel e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Lobiettivo è sostenere progetti per il reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale, per contrastare il fenomeno della recidiva.
Secondo le evidenze emerse nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
“Con “Fuoriclasse” il Fondo prosegue nel suo impegno a sostenere iniziative su scala nazionale mirate a favorire l’inclusione digitale e il riscatto sociale delle fasce di popolazione più vulnerabili – spiega Martina Lascialfari, Direttrice Generale del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale – Grazie alla collaborazione con il Cnel e il Dap, ci dedicheremo a potenziare le competenze digitali delle persone detenute, facilitando il loro reinserimento sociale e lavorativo: perseguire questo obiettivo deve essere al centro delle policy di uno Stato di diritto. Invitiamo quindi enti pubblici e soggetti privati non profit a presentare proposte progettuali per promuovere azioni formative e di orientamento digitale sia all’interno che all’esterno degli istituti penitenziari”.
Il bando Fuoriclasse
Il bando “Fuoriclasse” intende sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva. I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
ll Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro. Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro.
Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro. C’è tempo fino al 7 febbraio per partecipare al bando attraverso la piattaforma Re@dy.