Umbria, Puglia, Basilicata e Sicilia: sono queste le 4 regioni italiane per le quali si stima a fine 2019 la copertura quasi full Nga (fra l’80% e il 100%), ossia con tecnologie in grado di garantire velocità di connessione in download di almeno 30 Mbit/s. È quanto emerge dalla mappa Bul ricavabile dal sito dedicato alla Banda ultralarga italiana.
Secondo la proiezione a fine anno – il dato è ricavato dalle dichiarazioni degli operatori privati nella consultazione pubblica 2019 – la copertura nazionale Nga a fine 2019 è stimata al 74,3%, in aumento dal 58% di fine 2018. Solo il 28% delle unità immobiliari – dal 12,1% di fine 2018 – sarà coperto in modalità Nga-Vhcn (Very High Capacity Networks) in cui la velocità di connessione è maggiore di 100Mit/s in download e può raggiungere il Gbit/s. E in questo caso sarà l’Umbria a raggiungere le performance maggiori con una copertura stimata fra il 40 e il 60%, mentre si piazzeranno al di sotto del 20% Puglia, Calabria e Sardegna, le tre regioni oggetto del terzo bando Infratel. La situazione migliorerà al 2020 quando la copertura raggiungerà – sempre secondo stime – il 45,4% con Molise e Trentino Alto Adige a fare la parte del leone in termini di porzioni del territorio cablate.
Nonostante la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga – approvata a marzo del 2015 dall’ex governo Renzi – puntasse a contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato secondo gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea entro il 2020, bisognerà aspettare il 2021 – quindi un anno in più rispetto alla iniziale deadline- per arrivare ad una copertura Nga del 99,7% di cui il 53,2% in modalità Vhcn. E in quest’ultima modalità raggiungeranno una copertura fra l80 e il 100% solo Veneto e Friuli Venezia Giulia.