Se si replicasse anche sulle zone grigie lo stesso modello adottato nelle zone bianche, i risultati sarebbero fallimentari. In termini di crescita del Pil, per via delle basse attivazioni desunte dai dati Infratel relativi a questa tipologia di intervento pubblico, i benefici non coprirebbero neanche i costi. Anche moltiplicando di un fattore 5 il tasso di attivazioni sulle aree grigie rispetto a quelle bianche, ci sarebbe il rischio che i benefici sul Pil non coprano l’investimento pubblico. Il progetto sarebbe dunque un flop.
Il bassissimo tasso di attivazioni del modello per concessione (32.ooo linee attive su circa 2 milioni di UI vendibili, pari all’1,6%) deriva da molti fattori. Si discute molto se abbiano influito problematiche burocratiche o mancanze in termini architetturali. Ma non vi è dubbio che il modello wholesale only per concessione, che ha caratterizzato una tipologia di rete incompleta e su richiesta del retailer, abbia caratterizzato gran parte dei ritardi in termini di copertura e ancor più di attivazioni.
I principali studi del settore sostengono che il Pil cresca in base all’utilizzo della rete in termini di percentuale di linee attive. Queste ultime sono strettamente connesse alla tipologia di rete, specie in funzione della sua tratta verticale. Le statistiche europee mostrano che il tasso di attivazioni di una copertura completa sia superiore al 50%.
Il modello ad incentivi proposto nella simulazione (qui il documento) si basa infatti sul completamento della rete in funzione dell’attivazione finale, che consente all’operatore di iniziare a recuperare l’investimento (l’incentivo copre infatti solo una parte dell’investimento, la restante parte deve essere coperta immediatamente con i flussi di cassa). L’incentivo, calcolato come percentuale degli investimenti unitari per unità immobiliare, verrebbe erogato solo a compimento della tratta verticale che consente al cliente una immediata attivazione.
Varie simulazioni mostrano che tra i due modelli di intervento pubblico ci potrebbe essere un differenziale di 20 miliardi di euro in termini di crescita economica in 5 anni, pari all’1% del Prodotto Interno Lordo. Nel caso in cui il tasso di attivazioni dello scenario per concessione fosse incrementato di 10 volte rispetto a quello attuale (zone bianche), tale differenziale si ridurrebbe a 5 miliardi.