In Italia l’obiettivo gigabit society è ancora lontano: le linee in banda larga complessive risultano in calo sia su base trimestrale (-63 mila linee) che annuale (-100 mila) per un totale di 18,9 milioni di unità, perché la flessione delle linee Dsl (-741 mila su base annua) non è stata del tutto controbilanciata dalla crescita delle linee in altra tecnologia, in particolare l’Ftth (+905 mila accessi su base annua). Lo rileva l’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nel nuovo “Osservatorio sulle comunicazioni” (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO) relativo ai primi nove mesi del 2023.
Sono, invece, in aumento le Sim sia “human” che machine-to-machine (M2M) e il traffico dati continua a vivere un boom sia su reti fisse che mobili. Gli italiani usano in misura crescente l’e-commerce (soprattutto su Amazon), le piattaforme online (dove dominano le big tech Usa) e i social network (con in vetta Facebook, Instagram e TikTok). Risultano in calo, invece, le prestazioni delle piattaforme video-on-demand e streaming online sia a pagamento che gratuite.
Broadband, cresce l’Ftth. Consumo dati +13% in un anno
Pur se in lieve flessione su base annua, gli accessi Fttc rappresentano poco meno del 50% della base clienti complessiva. Quelli Ftth crescono di 195 mila unità nel terzo trimestre dell’anno e di 905 mila su base annua, mentre rispetto al settembre 2019 l’incremento è di circa 3,15 milioni di linee.
In aumento, anche se in misura più contenuta (circa 140 mila unità su base annua), risultano le linee Fixed wireless access (Fwa) che, a fine settembre 2023, ammontano a 2,07 milioni di accessi.
Consistente l’aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s è salito dal 37,4% del settembre 2019 al 71,8% dello scorso settembre.
Parallelamente, continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico giornaliero nei primi nove mesi dell’anno ha segnato una crescita del +13,3% su base annua, segnando, allo stesso tempo, un +118% rispetto al corrispondente valore del 2019. Ciò si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono raddoppiati nel periodo 2019 – 2023, passando da 4,13 a 8,21 GB per linea in media al giorno.
Per quanto riguarda il quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, a fine settembre 2023, Tim si conferma il maggiore operatore con il 38,4% degli accessi, seguito da Vodafone con il 16,5% e da Wind Tre e Fastweb rispettivamente con il 14,2% ed il 13,8%.
A fine settembre nella rete fissa gli accessi complessivi mostrano una flessione di 91 mila unità su base trimestrale, attestandosi intorno ai 20,08 milioni di linee. Le linee in rame si sono ridotte di circa 168 mila unità su base trimestrale e di 857 mila rispetto al settembre 2022. Nell’ultimo quadriennio sono diminuite di 6,15 milioni di accessi.
Rete mobile, traffico dati + 22%. Boom dell’M2M
Nella rete mobile, a fine settembre 2023, le sim attive (Human e M2M) sono 108,5 milioni, in crescita di circa 1,4 milioni di unità su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M sono aumentate di circa 1,05 milioni di unità, mentre l’incremento di quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono interazione umana) è stato pari a 348 mila sim. Le linee Human sono rappresentate per l’86,6% dall’utenza residenziale, mentre, con riferimento alla tipologia di contratto, l’89,8% dei casi ricade nella categoria “prepagata”.
Relativamente alle sim complessive, Tim è il leader di mercato con il 27,9%, seguita da Vodafone con il 27,2%, Wind Tre con il 23,7% e Iliad che raggiunge il 9,7%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 24,7%, seguita da Tim con il 24,2%, Vodafone con il 21,9% e Iliad che, con una crescita di 1,4 punti percentuali su base annua, raggiunge il 13,3%.
Sono valutabili in circa 57,2 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso dei primi nove mesi del 2023, valore superiore di circa 340 mila unità rispetto al corrispondente periodo del 2022.
Il traffico dati giornaliero della telefonia mobile è cresciuto, da inizio anno, del 22,3% su base annua e del 256% rispetto al 2019. Corrispondentemente, il consumo medio unitario giornaliero nel periodo gennaio-settembre è stimabile in circa 0,77 GB, in crescita del 22,4% rispetto al 2022 e di oltre il 240% nei confronti del corrispondente periodo del 2019, quando risultava stimabile in 0,22 GB.
Big tech regine delle piattaforme online
Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di settembre 2023 circa 43,9 milioni di utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di oltre 64 ore. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, Meta/Facebook/Instagram, Amazon, Microsoft), seguiti da quelli di alcuni tra i principali gruppi editoriali nazionali (Cairo Communication/Rcs Mediagroup, Gedi Gruppo editoriale).
Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, lo scorso settembre si sono registrati 37,3 milioni di utenti unici, con una flessione (-2 milioni di visitatori) rispetto a settembre 2022. Sempre su base mensile, con 28 milioni e 633 mila utenti unici, quello del “Corriere della Sera” è risultato il sito (e relative applicazioni) maggiormente frequentato, seguito da “La Repubblica” (27 milioni e 853 mila utenti) e “Tgcom24” (21 milioni e 717 mila internauti).
Più utenti per l’ecommerce, anche su Temu
L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con oltre 38 milioni di utenti unici registrati a settembre 2023, una crescita, rispetto allo stesso mese del 2022, pari a 108 mila visitatori. Ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 35,7 milioni di utenti unici (in lieve crescita dell’1,4% rispetto a settembre 2022), seguiti da quelli di eBay che ottiene 16,6 milioni di visitatori (in contrazione del -2,3%) e di Temu, piattaforma attiva da meno di un anno nel panorama mondiale che si è affermata rapidamente anche in Italia raggiungendo i 14,3 milioni di internauti.
Social media: visitatori di X a +15%
Passando ai portali e communities che offrono in maniera prevalente contenuti generati dai propri membri, fra cui i siti e applicazioni di social network, con quasi 39 milioni di utenti unici raggiunti nel settembre 2023, si evidenzia una crescita su base annua sia dei visitatori (+142 mila) che del tempo da loro dedicato alla navigazione (22,5 ore nel mese, circa 2 ore in più rispetto e settembre 2022).
Limitando l’analisi ai servizi di social networking, ai primi posti riscontriamo le piattaforme riconducibili al gruppo Meta: Facebook sostanzialmente stabile a 36,7 milioni di utenti rispetto a settembre 2022 ed Instagram che ottiene 32,7 milioni di visitatori registrando una crescita su tutto il periodo analizzato. Altrettanto significativa l’evoluzione di Tik Tok (Gruppo Bytedance) e di X (precedentemente denominato Twitter) che hanno registrato, nel confronto con settembre 2022, un incremento dei propri visitatori, rispettivamente, del 25,5% e 15%.
Video on demand e streaming in flessione, anche se gratis
Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme che offrono servizi di video on demand (Vod) esclusivamente a pagamento, a settembre 2023, con 15,3 milioni di navigatori, si riscontra una lieve flessione (-23 mila internauti) rispetto allo stesso mese del 2022. In media, nei primi nove mesi dell’anno, Netflix registra circa 8,8 milioni di utenti unici in lieve contrazione (-1,7%) rispetto al medesimo periodo del 2022 ed è seguita da Amazon prime video con 6,5 milioni di visitatori (+0,9%). Disney+, con in media oltre 3,5 milioni di internauti, e Sky/Now, con utenti unici medi pari a 1,1 milioni, registrano una crescita rispettivamente del +0,9% e +16,4%, mentre Dazn (2,1 milioni di utenti unici medi) registra una flessione del -10,8% rispetto ai primi nove mesi del 2022.
Analizzando il tempo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento nel mese di settembre 2023, si evidenzia una flessione del 9,4% rispetto a settembre 2022. L’analisi delle ore complessivamente trascorse dai navigatori sulle diverse piattaforme nei primi nove mesi del 2023, consente di osservare, seppure con diversa intensità, una complessiva contrazione per i principali operatori con la sola eccezione del servizio Now di Comcast/Sky (in crescita del 22,2%).
Nel dettaglio, Netflix da circa 291 milioni di ore nei primi nove mesi del 2022 passa a 272 milioni di ore nello stesso periodo del 2023, registrando una riduzione del 6,6%; analogamente, anche Amazon Prime Video vede contrarre il tempo dedicato alla consultazione dei propri siti e applicazioni (-23,2%, da 52 milioni di ore nei primi nove mesi del 2022 passa a 40 milioni di ore nello stesso periodo del 2023), così come Disney+ e Dazn, entrambe in flessione se si considerano le ore complessive trascorse dagli utenti sui relativi siti e applicazioni (che passano, rispettivamente, da 22 a meno di 18 milioni di ore e da 8 a 5 milioni di ore di navigazione complessive nei primi nove mesi del 2022 e 2023).
Le piattaforme di video on demand (Vod) che offrono servizi gratuiti, con 36 milioni di navigatori unici collegati a settembre 2023 registrano, su base annua, una contrazione dell’audience di circa 2,4 milioni di soggetti.
Al riguardo, considerando i primi nove mesi del 2023, si sottolinea come, tra le piattaforme Vod gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites (22,4 milioni), Sky TG24 (9,7 milioni) e RaiPlay (7,4 milioni). Il tempo di navigazione relativa a questa tipologia di siti è stimabile, lo scorso settembre, in circa 26 milioni di ore, in flessione di oltre un milione di ore rispetto a settembre 2022.