“La banda ultralarga va garantita in tutta Italia. È questione urgente e necessaria”. In occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico a Vo’ Euganeo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accende i riflettori sulla necessità di dotare l’Italia di infrastrutture adeguate, a partire dalla scuola ma non solo. “Questo periodo – ha detto Mattarella riferendosi all’emergenza Coronavirus – ha sottolineato con grande evidenza, l’urgenza e la necessità assoluta di disporre della banda larga ovunque nel nostro Paese”.
I gap da recuperare sono molti e il governo ha inserito la banda ultralarga e il digitale fra gli strumenti chiave nell’ambito del Recovery Fund. Il dibattito sulla rete unica delle Tlc mostra inoltre il fermento in corso sul fronte dell’accelerazione dei piani per l’infrastrutturazione e i provvedimenti volti a spianare la strada agli operatori di Tlc – da quelli relativi alla fase di lockdown al recente Decreto Semplificazioni – vanno in direzione di una forte spinta. Il digital divide del Sud resta forte e a tal proposito Enzo Amendola, ministro degli Affari europei e coordinatore del comitato interministeriale che lavora al Recovery Plan, indica il Mezzogiorno come area prioritaria in cui convogliare le risorse del Piano integrandole con quelle previste dal bilancio europeo 2021-2027 in coerenza con gli obiettivi del il Piano Sud 2030. “Se si tratta di recuperare i ritardi, ci sono ambiti in cui le Regioni meridionali sono ben al di sotto delle medie non solo europee ma anche italiane”, ha detto il ministro in un’intervista al Messaggero indicando nella lista delle cose da fare anche l’infrastrutturazione in banda larga in particolare nelle aree interne.
Secondo i risultati di uno studio presentato al Forum Ambrosetti di Cernobbio, la realizzazione delle reti a banda ultralarga può generare fino a 180 miliardi di Pil aggiuntivo entro il 2030. Considerando l’aumento di copertura in banda ultra larga in linea con le previsioni correnti e il conseguente aumento della velocità media di connessione, oltre che del numero di sottoscrizioni, si stima che il pieno dispiegamento della rete possa generare benefici incrementali per il sistema-Paese quantificabili in più di 96,5 miliardi di euro di Pil cumulati tra il 2020 e il 2025 e oltre 180,5 miliardi di euro cumulati tra il 2020 e il 2030, emerge dallo studio che evidenzia benefici a 360 gradi in tutti i settori economico-produttivi.