La fibra ottica è una risorsa sempre più critica, quasi simile a una utility, e investire in questo ambito richiede un’attenta azione di derisking. Ma con modelli di business solidi che abbiano una dimostrata capacità di scalabilità, il vantaggio del primo entrante, un prodotto competitivo o una combinazione di questi fattori, è possibile costruire aziende delle tlc che colmano il divario digitale, generano flussi di cassa forti e prevedibili e colgono le opportunità della crescita strutturale. Lo ha scritto la investment company Kkr in un’analisi dello scenario delle telecomunicazioni in cui ripercorre anche le tappe del suo investimento in Italia e sostiene che la fibra sia la tecnologia vincente per la banda ultra-larga in termini di robustezza, capacità e affidabilità.
Kkr: “La connessione in fibra è una tecnologia superiore”
“La connessione Internet più veloce e affidabile è tramite cavo in fibra ottica, che sposta i dati alla velocità della luce attraverso una linea unica e dedicata a ciascun cliente. Quando l’interesse per le connessioni in fibra ha iniziato a crescere negli anni 2010, non è stato immediatamente chiaro alla comunità degli investitori che questi asset fossero, a tutti gli effetti, delle infrastrutture”, si legge nell’analisi. “Tuttavia, abbiamo compreso che si tratta di una risorsa hard che fornisce un servizio essenziale, oltre a una tecnologia superiore garantita dalle leggi della fisica e supportata da un cambiamento strutturale nella domanda degli utenti. Siamo stati i primi a investirci e ad oggi le risorse infrastrutturali in cui abbiamo investito hanno raggiunto oltre 25 milioni di case e aziende, il che significa che questi utenti possono connettersi alla fibra se lo desiderano”.
Molte connessioni nel mondo si basano ancora sulle vecchie reti in rame o sulla connettività via cavo, ma queste tecnologie, sottolinea Kkr, si stanno scontrando con forti limiti in termini di capacità (la quantità di dati che possono inviare e ricevere), latenza (il ritardo nel trasferimento delle informazioni) e resilienza (la capacità di mantenere il servizio per lunghi periodi di tempo). Anche i satelliti e le torri cellulari possono fornire Internet ad alta velocità, ma non sono veloci o affidabili come la fibra e hanno una capacità inferiore.
“Pensiamo che il potenziale di crescita a lungo termine per la fibra sia significativo, dati i limiti tecnologici di tutte le altre tecnologie fisse e mobili”.
Investire nella fibra per superare il digital divide
Ovviamente le risorse in fibra richiedono grandi quantità di capex e costruire le reti in fibra implica avere una significativa esperienza nella costruzione e nella regolamentazione. Inoltre, gli operatori devono garantirsi un numero sufficiente di clienti per recuperare il capitale e guadagnare in misura adeguata. Man mano che i consumatori chiedono connettività più veloce e i governi puntano a colmare il divario digitale le implementazioni in fibra e l’acquisto degli abbonamenti tendono a salire.
Kkr cita alcuni suoi investimenti come esempio. Negli Stati Uniti l’operatore del private equity ha di recente investito in Metronet, la società di fibra pura in più rapida crescita nel Paese. Dal 2021 allora Metronet ha più che raddoppiato la sua presenza infrastrutturale, raggiungendo 2 milioni di case e aziende in 17 Stati. All’inizio di quest’anno, Kkr ha annunciato la piena acquisizione della società in un’innovativa partnership aziendale con T-Mobile Usa, uno dei principali operatori mobili negli Stati Uniti: insieme contribuiranno ad accelerare la missione di Metronet di portare l’accesso alla banda larga cento per cento in fibra a diversi milioni di famiglie in più negli Stati Uniti entro la fine del decennio.
In Europa, il primo investimento di Kkr in fibra è stato quello in Deutsche Glasfaser, che si è concentrato sulla costruzione e il funzionamento della fibra nelle aree rurali della Germania. KKr ha avviato la costruzione della rete in fibra nei vari comuni solo nel momento in cui il 40% delle famiglie e delle imprese si è impegnato a aderire al servizio.
Il vantaggio degli operatori wholesale
Un altro fattore che il colosso del private equity considera prima di investire è il modo in cui l’operatore di fibra fornisce i servizi.
“Vediamo le reti all’ingrosso ad accesso aperto come un modello di business attraente e lo abbiamo perseguito in Open Dutch Fiber, un investimento Ftth che abbiamo fatto nei Paesi Bassi, e Onnet Chile, una rete in fibra ottica all’ingrosso che operiamo in Cile che serve tutti i principali vettori sul mercato, tra cui Telefonica, Entel, Claro e Vtr. L’infrastruttura condivisa in genere si traduce in tassi di acquisizione più elevati, un maggiore utilizzo della capacità e un aumento più rapido delle entrate per recuperare i costi di costruzione. Gli abbonati beneficiano anche di prezzi più bassi e di più opzioni quando gli operatori di telecomunicazioni competono senza la necessità di duplicare l’infrastruttura”.
L’investimento in Italia
Secondo quanto scrive Kkr, l’Italia ha un bisogno fondamentale di una migliore connettività Internet. Le abitazioni e le aziende esistenti si affidano quasi interamente al rame Dsl per internet. Il nostro Paese è la terza economia più grande d’Europa e membro del G7, ma si è classificato al 18° posto nell’indice Desi 2022 della Commissione europea.
“Dal punto di vista degli investimenti, l’Italia offre l’opportunità di creare un attore nazionale della fibra all’ingrosso, il che è attraente perché consente all’infrastruttura nazionale, tipicamente afferente a una sola società, di essere aperta a tutti gli operatori di telecomunicazioni alle stesse condizioni”, si legge.
L’acquisizione della rete fissa di Tim mostra molte delle caratteristiche che Kkr cerca in un investimento in fibra, con lo scorporo della rete in Netco. Mentre questa si trasforma in una rete in fibra all’ingrosso, Kkr si aspetta che le connessioni Dsl in rame esistenti forniscano flussi di cassa stabili e consistenti.