LA STRATEGIA PER LA FIBRA

Banda ultralarga, l’Ftth Council: “In Europa la priorità è spegnere le reti in rame”



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Nell’accogliere le proposte messe nero su bianco da Draghi nel report sulla competitività l’associazione invita la nuova Commissione europea ad accelerare: “La disattivazione delle infrastrutture in rame richiede una pianificazione e una gestione accurate, ma offre fiducia agli investitori e agli operatori riguardo al percorso futuro, stimolando gli investimenti e affrontando le problematiche della domanda”

Pubblicato il 24 set 2024



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La priorità per la digitalizzazione dell’Europa è spegnere le reti in rame e puntare sulla fibra fino alle abitazioni, la fiber-to-the-home, unica in grado di offrire vera connettività a banda ultra-larga. Lo scrive l’Ftth Council Europe in una nota riprendendo e accogliendo con favore quanto propone Mario Draghi nel suo Report sulla competitività europea.

Fissare una data precisa per lo switch-off delle reti legacy è precisamente la posizione dell’Ftth Council Europe e fa eco a quanto si è impegnato a fare DG Connect nel suo più recente White Paper.

Spegnere le reti in rame, avanti sulla fibra

“Spegnere le reti in rame richiede un’attenta pianificazione e gestione, ma dà fiducia a investitori e operatori, stimolando gli investimenti e affrontando le problematiche relative alla domanda”, si legge nella nota dell’associazione europea.

“L’attuale quadro normativo è stato molto efficace nell’incentivare gli investimenti in fibra in Europa e lo switch-off del rame è essenziale per permettere la diffusione e l’uso delle reti Ftth”, afferma Roshene McCool, presidente dell’Ftth Council Europe.

Più spettro non licenziato per il wifi indoor

Altro punto del Report Draghi che ha il pieno appoggio dell’Ftth Council Europe è la raccomandazione di assicurare la disponibilità di sufficiente spettro per il wifi indoor. Poiché il 95% di tutto il traffico mobile avviene negli interni, è cruciale far sì che la banda sopra i 6GHz sia disponibile come spettro non licenziato per il wifi, si legge nella nota dell’associazione. Ciò darà supporto alle prestazioni nonché alla domanda delle reti in fibra.

D’altro lato, l’Ftth Council Europe esprime riserve sulla prima raccomandazione del Rapporto Draghi, quella sul consolidamento e la riduzione delle regole ex ante nel settore delle tlc, evidenziando il ruolo chiave degli operatori alternativi nello spingere il mercato degli investimenti in Europa.

Tale dinamica positiva in cui sono presenti più operatori che investono ha fatto sì che l’Europa possa oggi vantare una disponibilità di reti in fibra e una copertura 5G in media migliore che negli Stati Uniti, dove i prezzi sono molto più alti perché il mercato è più concentrato.

La competitività Ue ha bisogno di un mercato tlc dinamico

“L’approccio complessivo alla concorrenza in Europa ha funzionato bene“, sostiene l’Ftth Council Europe, “rendendo disponibili reti di qualità e producendo effetti positivi sia per le imprese che per gli utenti finali. L’Europa dovrebbe mantenere il processo competitivo al cuore della normativa economica e continuare ad alimentare un accesso competitivo alle reti e ai servizi. Un elemento importante sarà assicurare che il processo di migrazione dal rame alla fibra avvenga in un contesto di mercato equo e competitivo“.

“L’Ftth Council Europe è desiderosa di lavorare insieme alla Commissione, al Parlamento e al Consiglio Ue e a tutti gli stakeholder rilevanti per assicurare che l’Europa continui la sua trasformazione digitale in modo da supportare al meglio l’economia e la società europee”, ha concluso Vincent Garnier, direttore generale dell’Ftth Council Europe.

Rapporto Draghi, si spacca il fronte delle telco europee

La contrapposizione tra consolidamento e concorrenza è al centro delle dichiarazioni opposte delle due associazioni che rappresentano gli operatori tlc in Europa: da un lato, Gsma e Connect Europe, che riuniscono i big, inclusi gli ex incumbent, e che plaudono alle posizioni espresse nel Rapporto Draghi, dall’altro, Ecta, che riunisce gli operatori innovativi e ha espresso delusione.

Infatti, se per Gsma e Connect Europe, come sostiene Draghi, occorre ridurre la frammentazione sul mercato delle tlc, anche con una nuova legge di settore, favorire le regole ex post e riequilibrare il rapporto con le big tech, per Ecta il Rapporto sulla competitività propone una visione unilaterale del settore delle telecomunicazioni, sbilanciato verso gli interessi delle grandi aziende che rischia di ridurre la concorrenza e l’innovazione e di far salire i prezzi per imprese e consumatori.

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