LA SFIDA

Banda ultralarga, l’Ocse: “Accelerare switch-off del rame”



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La fibra cruciale per sostenere i progetti di trasformazione digitale, poiché offre velocità di upload e download simmetriche e scalabilità. E aiuta a supportare la diffusione del 5G. Corea, Islanda e Spagna i primi tre Paesi al mondo per livello di diffusione

Pubblicato il 29 lug 2024



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L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) lancia un appello per la dismissione delle reti in rame al fine di accelerare la transizione verso reti future proof, basate principalmente sulla fibra ottica. Gli ultimi dati indicano che le tecnologie a banda larga, come la fibra ottica e le reti mobili 5G, stanno crescendo rapidamente per soddisfare la crescente domanda di connettività di alta qualità, conveniente e onnipresente.

La fibra è essenziale per creare reti future proof, in quanto offre velocità simmetriche di upload e download, scalabilità e supporto per le reti mobili 5G.

Connessioni in fibra: +73% dal pre-Covid

Le connessioni in fibra rappresentavano il 42% di tutti gli abbonamenti alla banda larga fissa entro la fine del 2023, un aumento significativo rispetto al 38% dell’anno precedente. Parallelamente, il 5G ha raggiunto il 28% degli abbonamenti alla banda larga mobile, con un incremento del 9% rispetto alla fine del 2022. Dall’inizio della pandemia di Covid-19, le connessioni in fibra nei paesi Ocse sono aumentate del 73%, passando da 122 milioni a dicembre 2019 a 211 milioni a fine 2023.

Corea, Islanda e Spagna guidano la classifica mondiale per la diffusione della fibra ottica, con rispettivamente l’89,6%, l’89% e l’86% delle connessioni in banda larga fissa basate su questa tecnologia.

Necessaria la chiusura dei sistemi legacy

La transizione verso una banda larga a prova di futuro richiede inevitabilmente la chiusura delle reti in rame legacy, come il Dsl. Nei paesi Ocse, la quota di abbonamenti Dsl è diminuita drasticamente negli ultimi quattro anni, passando dal 33% degli abbonamenti totali a banda larga fissa nel 2019 al 20% entro la fine del 2023.

In America Latina, paesi membri dell’Ocse come Cile, Colombia, Costa Rica e Messico hanno accelerato la loro transizione verso reti future proof, registrando un aumento del 258% nelle connessioni in fibra e una diminuzione del 66% negli abbonamenti Dsl legacy negli ultimi quattro anni. Anche i paesi nordici dell’Ocse, tra cui Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, hanno visto un tasso di crescita del 36% nella fibra e un calo del 77% nella Dsl nello stesso periodo.

Nonostante i tassi di penetrazione già elevati, anche gli abbonamenti alla banda larga mobile sono cresciuti del 19% tra il 2019 e il 2023, raggiungendo 1,86 miliardi di abbonamenti entro dicembre 2023. Il Giappone e gli Stati Uniti guidano la penetrazione della banda larga mobile, seguiti da Estonia e Finlandia.

In crescita del 20% il consumo mensile di dati

La domanda di offerte di banda larga di alta qualità continua a crescere in tutta l’Ocse. La quota di offerte Gigabit (GB) è più che triplicata in quattro anni, raggiungendo il 14% degli abbonamenti a banda larga fissa a dicembre 2023, rispetto al 4% di fine 2019. Il consumo medio mensile di dati per abbonamento a banda larga mobile è aumentato del 20% in un solo anno e più che raddoppiato negli ultimi quattro anni, passando da 6 a 13 GB.

Gli abbonamenti alla banda larga fissa continuano a crescere nei paesi Ocse, raggiungendo quota 496,5 milioni entro dicembre 2023, con una media di 36 abbonamenti ogni 100 abitanti. La Francia è leader nei tassi di penetrazione, seguita da vicino da Corea, Svizzera e Norvegia.

In crescita anche Fwa e M2M

L’accesso wireless fisso (Fwa) sta emergendo come soluzione di connettività in aree scarsamente popolate e remote grazie ai suoi costi di distribuzione inferiori. Anche le schede Sim machine-to-machine (M2M) stanno sperimentando i tassi di crescita più elevati tra tutti gli indicatori, con un aumento del 15% in un solo anno. Svezia e Austria sono leader nell’adozione M2M.

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